Ma se solo la città fosse un po' più ciclabile e amica di un trasporto che sotto ai 5-7 km non teme rivali, se solo la città realizzasse (anche a costo zero, così) le sue piste ciclabili e le rispettasse, immaginatevi quanta merce potrebbe essere consegnata così. Pensate al caos di furgoni in centro. Molte merci dovranno continuare ad essere consegnate con i furgoni (con modalità completamente diverse, beninteso), ma molte altre potranno passare alle biciclette. Ci immaginiamo sciami di Bullitt specie nei quartieri pianeggianti. Zero problemi per consegnare a tutte le ore, zero problemi di seconda fila, basta furgoni grandi come montagne che consegnano la scatolina di lecca lecca al bar, tutto può essere riorganizzato in maniera economica, rapida, veloce, senza ritardi, senza merci che si bloccano nel traffico, senza necessità di fare scorte superiori alle necessità perché con questo metodo la consegna è più fluida e può avvenire in qualsiasi momento, senza limiti di orario, al servizio non solo delle forniture (in entrata), ma anche delle consegne e del delivery in uscita, facendo vincere tutti salvo la piccola lobbettina dei padroncini (è per colpa loro che ancora non si è sistemato il problema della consegna merci a Roma? Chissà...). Immaginatevi le merci che arrivano in piastre logistiche (lo Scalo San Lorenzo, le ex caserme di Prati, le ex Caserme di Via Labicana, anche se son già troppo centrali) e poi che vengono trasferite dai tir alle bici che servono i negozi senza recare alcun danno al traffico. Pensate quanto benessere genera una cosa di questo genere, quante ore risparmiate, quanta congestione in meno, quanto inquinamento in meno: a livello di qualità della vita e a livello economico un toccasana pazzesco. Ovvio che può funzionare solo per merci inferiori ad una certa dimensione, ma quale percentuale di consegne potremmo trasferire sul nuovo sistema? Anche solo spostando un 30% cambieremmo faccia alla città. E basterebbe volerlo.
Consegnare la merce ai negozi con le Cargo bike. Quante cose si potrebbero fare se solo Roma fosse un minimo più ciclabile?
Creato il 30 settembre 2013 da RomafaschifoMa se solo la città fosse un po' più ciclabile e amica di un trasporto che sotto ai 5-7 km non teme rivali, se solo la città realizzasse (anche a costo zero, così) le sue piste ciclabili e le rispettasse, immaginatevi quanta merce potrebbe essere consegnata così. Pensate al caos di furgoni in centro. Molte merci dovranno continuare ad essere consegnate con i furgoni (con modalità completamente diverse, beninteso), ma molte altre potranno passare alle biciclette. Ci immaginiamo sciami di Bullitt specie nei quartieri pianeggianti. Zero problemi per consegnare a tutte le ore, zero problemi di seconda fila, basta furgoni grandi come montagne che consegnano la scatolina di lecca lecca al bar, tutto può essere riorganizzato in maniera economica, rapida, veloce, senza ritardi, senza merci che si bloccano nel traffico, senza necessità di fare scorte superiori alle necessità perché con questo metodo la consegna è più fluida e può avvenire in qualsiasi momento, senza limiti di orario, al servizio non solo delle forniture (in entrata), ma anche delle consegne e del delivery in uscita, facendo vincere tutti salvo la piccola lobbettina dei padroncini (è per colpa loro che ancora non si è sistemato il problema della consegna merci a Roma? Chissà...). Immaginatevi le merci che arrivano in piastre logistiche (lo Scalo San Lorenzo, le ex caserme di Prati, le ex Caserme di Via Labicana, anche se son già troppo centrali) e poi che vengono trasferite dai tir alle bici che servono i negozi senza recare alcun danno al traffico. Pensate quanto benessere genera una cosa di questo genere, quante ore risparmiate, quanta congestione in meno, quanto inquinamento in meno: a livello di qualità della vita e a livello economico un toccasana pazzesco. Ovvio che può funzionare solo per merci inferiori ad una certa dimensione, ma quale percentuale di consegne potremmo trasferire sul nuovo sistema? Anche solo spostando un 30% cambieremmo faccia alla città. E basterebbe volerlo.
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