Una volta che i genitori in attesa hanno preso la decisione di conservare, al momento della nascita, le cellule staminali del loro bambino e hanno scelto, dopo svariati confronti, la banca del cordone ombelicale più idonea per custodire un bene così prezioso, devono ancora compiere alcuni semplici passi: di cosa si tratta?
A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Secondariamente, occorrerà contattare la biobanca che invierà ai genitori in attesa un pacchetto informativo e un kit di raccolta contenente tutti gli strumenti utili al prelievo e alla conservazione del campione fino al suo arrivo nella biobanca. Le migliori banche affiancheranno alla famiglia un tutor personale da contattare in qualsiasi momento per eventuali dubbi o domande.
Subito dopo il parto, basterà contattare la biobanca con una semplice telefonata: la struttura manderà un corriere direttamente nella stanza di degenza della mamma e si occuperà di spedire il campione a un laboratorio di analisi in cui verrà esaminato per verificare, per esempio, il volume e la vitalità delle cellule raccolte.
Superati i test, il sangue cordonale verrà trattato e crioconservato in biocontainers a una temperatura di – 196°C in grado di conservare le staminali per molti anni. I neogenitori riceveranno a questo punto il certificato di crioconservazione e, in ogni momento, qualora ve ne sia la necessità per il piccolo o per un membro della famiglia, potranno riavere il campione, richiedendo l’autorizzazione per l’importazione al Ministero della Salute.
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