considerazioni

Creato il 07 agosto 2011 da Paul86
domenica 7 agosto.
Un giorno. solo un giorno e niente più.
Di rospi ne ho mandati giù ma anche silenzi, silenzi assordanti...
Ormai si vive così, proiettando e immaginando.
Curioso vero? le proiezioni che il tuo cervello fa per costruire situazioni, immaginare sviluppi, illuderci.
Poi ti ritrovi da solo, di notte nel letto, gli occhi più aperti di un faro di una macchina e i pensieri si affollano: pensieri che presi singolarmente sono solo pensieri iniziano a diventare tanti, tantissimi. E nel buio di questa fantomatica notte, nella tua tua mente dove regna la luce, lentamente questi pensieri si ammassano e diventano una piramide, oscurando anche la piccola luce che ti aiutava a osservare questi pensieri. Al buio tenti di smistare questi pensieri ma non riesci, essi diventano turgidi, pensanti, untosi.
Travolto da pensieri smetti di pensare.
Non si può lottare contro se stessi, contro il proprio pensare.
Questo momento della mia vita è una nave scuola, sto sperimentando situazioni, idee, cose.
Non nascondo che l'esperimento in parte regala situazioni positive ma non ci siamo ancora.
Ci si scontra sempre con i pensieri, pensieri del presente, del futuro ma soprattutto del passato.
Ci stavo giusto ragionando l'altra notte con mia cognata, tra un bicchiere di sangria e l'altro. Il volto è indimenticabile ma la voce.... il suono della voce, la musica della risata la stò lentamente dimenticando; ho tantissimi video che ritraggono momenti di felicità e di vita vissuta, mi basterebbe pochissimo per aprirne uno e rimuovere la ruggine. Non lo faccio. Non posso farlo. Mi faccio male.
Oggi mi è successo di aprirne uno e togliere l'audio. Era maggio, era una situazione particolare: un video di una colazione dove il nervosismo per una situazione nuova era palpabile fatto di risate isteriche e occhi sgranati. Mi sono un pò commosso, ma non ho sbloccato l'audio, non sono riuscito.
In questi giorni vivo un dualismo assoluto: da un lato il desiderio di non smettere di pensarci, dall'altro la volontà di accellerare i tempi per poter dare agli altri tutto ciò che si meritano, cioè un Paolo al 100% e non solo al 50%.
In questa dinamica del mio pensiero io sono li, seduto su di una fune e osservo i Me stesso che tirano. Divertente no? io che osservo me.
Il pensiero più frequente però è "chissà che sta facendo".
Passare da una situazione ad un altra, esattamente agli antipodi ti destabilizza. Totalmente.
Si può essere felici nella vita. Si può non smettere di usare il cuore per fare ciò che si fa.
Saranno mesi di scelte difficili e dolorose, sempre conservando la mia integrità.

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