Considerazioni

Creato il 05 ottobre 2011 da Renzomazzetti

figure.

Chi dà consigli ad un malato, che segue un regime di vita che non va bene per la salute, sicuramente ha come primo suo dovere quello di farglielo cambiare; dopo di che, se il malato gli dà retta, può anche continuare a dargli i suggerimenti opportuni, ma se questi è riluttante io sono del parere che sarà un uomo giusto, oltre che buon medico, che eviterà di dargli consigli, mentre invece sarà non solo un debole, ma un inetto del mestiere, chi accetterà di farlo. Lo stesso vale per una città, alla cui testa vi sia un capo o molti non ha importanza; se da essa viene la richiesta di un consiglio per la sua utilità, nel mentre che la sua costituzione procede per la dritta via, è saggio darle il consiglio, visto che quello è il suo tenore di vita; ma a quella che si muove completamente al di fuori di una costituzione buona e corretta, e che non vuole saperne anche solo di seguirne le tracce, e addirittura esige che colui cui viene chiesto consiglio lasci stare la costituzione senza né pur toccarla, sotto pena di morte, e si mostri corrivo ad accondiscendere alle preferenze esposte, con lo scopo di dimostrare in che modo queste possano trovare soddisfacimento più facile e rapido, ebbene, chi accetta di dare consigli in queste condizioni io lo considererei senz’altro poco virile, e uomo, invece, chi si opponesse.

……E questa è la disposizione di principi con cui chiunque è assennato deve vivere riguardo alla patria: parli pure, se gli sembri che non sia ben retta, qualora non debba parlare invano, né, perché parla,, morire; ma non tenti di costringere con la forza la patria a mutar regime, qualora il miglior regime non possa essere instaurato senza esili e stragi di cittadini, e se ne stia tranquillo pregando il meglio a sé stesso e alla città.

……………..Con questi discorsi, e con altri del genere, riuscii a persuadere Dione; ecco perché sarebbe assolutamente giusto che fossi sdegnato sia con chi l’ha ucciso, sia, allo stesso modo, con Dionisio; gli uni e l’altro hanno infatti causato un danno gravissimo a me e, per così dire, a tutti gli uomini; i primi, uccidendo l’uomo che si voleva muovere secondo giustizia, il secondo non accettando mai di sottostare alla giustizia nell’esercizio dell’azione di comando, pur avendo il potere supremo; e se si fossero accoppiati in lui potere e filosofia, avrebbe potuto nascere in tutti gli uomini, sia greci che barbari, e risplendere fulgida la vera opinione che nessuna città, e nessun uomo, possono essere felici, se non vivono con saggezza governata da giustizia, o che siano dotati in sé di queste virtù, o che esse siano state instillate loro nell’indole, attraverso l’istruzione e l’educazione alla giustizia, dal governo di santi uomini. (meditazione sulla VII lettera di PLATONE).

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C’era un ragazzo

che come me

amava i Beatles e i Rolling Stones,

girava il mondo

veniva da gli Stati Uniti d’America.

Non era bello,

ma accanto a sè

aveva mille donne se

cantava Help, Ticket to Ride,

o Lady Jane, o Yesterday,

cantava: Viva la Libertà,

ma ricevette una lettera.

La sua chitarra mi regalò,

fu richiamato in America.

Stop! Coi Rolling Stones!

Stop! Coi Beatles stop!

Gli han detto “vai nel Viet-Nam

e spara ai Viet-Cong”

tatatatatatatatata…

C’era un ragazzo

che come me

amava i Beatles e i Rolling Stones,

girava il mondo e poi finì

a far la guerra nel Viet-Nam.

Capelli lunghi

non porta più,

non suona la chitarra ma

uno strumento

che sempre dà

la stessa nota “ta-ra-ta-ta”.

Non ha più amici,

non ha più fans,

vede la gente cadere giù,

nel suo paese non tornerà,

adesso è morto nel Viet-Nam.

Stop! Coi Rolling Stones!

Stop! Coi Beatles, stop!

Nel petto un cuore più non ha,

ma due medaglie o tre…

tatatatatatatatatatata…

(cantata da Gianni Morandi)

Armando Pizzinato:terra non guerra.


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