Considerazioni libere (211): a proposito di cose che fanno arrabbiare...
Creato il 28 febbraio 2011 da LucabilliSpero almeno che l'ennesima cretinata detta da B. ci spinga un po' a riflettere sulla scuola italiana. Ammetto che sul tema sono manicheo: per me la scuola è pubblica o non è. Non ci sono vie di mezzo. Naturalmente le famiglie hanno tutto il diritto di scegliere per i loro figli una scuola privata, ma questa scelta non deve assolutamente ricadere sulla collettività. Se vogliono una scuola privata devono pagarsela, fino all'ultimo centesimo. So che questo in Italia è un'utopia - e anche una bestemmia - perché in questo paese scuola privata è sinonimo di scuola cattolica e non si possono togliere alle gerarchie quelle risorse che si sono faticosamente conquistate. Devo ammettere che sono stati davvero bravi, perché sono riusciti, contro il dettato costituzionale, a far entrare nel sentire diffuso l'idea che le famiglie hanno il diritto di scegliere per i propri figli la scuola che sentono più affine ai loro valori. Non è vero: le famiglie hanno il diritto costituzionale di avere una scuola pubblica che funzioni, se poi non si avvalgono di questo diritto è una scelta loro, con tutte le conseguenze, anche economiche del caso.
Detto questo, il problema non è la differenza tra scuola pubblica e scuola privata - quest'ultima peraltro è per larghissima parte di qualità inferiore, dal momento che in genere lì gli insegnanti scartati dalle scuole pubbliche insegnano a ragazzi che non riescono nella scuola pubblica - francamente quale sia il livello qualitativo della scuola privata è una cosa che deve interessare le istituzioni e la società. Il problema vero è la frattura nella scuola pubblica tra nord e sud dell'Italia. In alcune regioni del Mezzogiorno, secondo i dati Pisa (acronimo per Programme for International Student Assessment) forniti dall'Invalsi, l'istituto di valutazione della scuola italiana, quasi il 25% dei quindicenni non sono in grado di svolgere semplici calcoli aritmetici o di calcolare il cambio tra due valute, il 15% non è in grado di interpretare ed elaborare le informazioni di un semplice testo. In Italia il tasso di abbandono scolastico è arrivato al 19,2%, anche qui con enormi differenze tra nord e sud. Secondo i dati della Fondazione Agnelli presentati l'anno scorso uno studente del nord ha 68 punti Pisa in più rispetto a un suo collega del sud, come se quest'ultimo fosse indietro di un anno e mezzo.
Questo, caro presidente, va indignare, ancora di più delle sue parole del vento o della sua vergognosa condotta morale.
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