Considerazioni Post-Gran Premio del Bahrain 2013
Da Magazinef1
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Molti sono stati i temi venuti fuori dalla quarta gara dell'anno. Oltre alla solita querelle Vettel-Webber e il problema dei pneumatici Pirelli cui molte squadre purtroppo ancora non riescono ad abituarsi navigando nell'oblio come nel caso della Williams e della Sauber, il Gran Premio del Bahrain di domenica scorsa ha portato alla luce il dualismo tra Button e Perez, protagonisti di una lotta fratricida per buona parte della gara fortunatamente senza conseguenze per entrambi, la rinascita di Sebastian Vettel dopo la deludente corsa precedente in Cina, la sfortuna che attanagliato la Scuderia Ferrari con entrambi i piloti colpiti da problemi di affidabilità ma con Alonso comunque capace di raccogliere 4 punti, una sempre più sorprendente Sahara Force India con Paul di Resta che dopo il quinto posto ottenuto il sabato in gara era riuscito a lungo tempo a mantenere il terzo posto superato solo nel corso degli ultimi giri dal francese Romain Grosjean che così ha artigliato l'ultimo gradino del podio da cui mancava da quasi un anno (Gran Premio d'Ungheria 2012), e infine la mancanza di competitività della Mercedes in condizioni di caldo torrido.
Cominciamo dalla Mclaren: dopo tre gran premi con un solo nono posto raccolto, il messicano Sergio Perez, soggetto a forti polemiche nelle ultime settimane, ha tirato fuori il massimo dalla sua MP4-28, cercando non sempre in modo corretto di prevalere sul compagno di squadra e Campione del Mondo 2009 Jenson Button arrivando anche a collidere con lui danneggiando il suo alettone anteriore ma non compromettendo la sua corsa. Per un attimo è sembrata possibile la minaccia di un nuovo caso analogo a quello che ha colpito i piloti della Red Bull Sebastian Vettel e Mark Webber in casa Mclaren. Tuttavia l'esperienza dell'inglese e la capacità del Team Principal Martin Whitmarsh di calmare le acque sembrano aver smorzato ogni tipo di polemica creata da Button nel dopo gara riducendo tutta la faccenda in un 'non si ripeterà'. I frutti di questa ritrovata tenacia da parte di Perez si sono visti con il messicano che è riuscito a raccogliere un ottimo sesto posto visto il mezzo di cui dispone e grazie anche al punticino raccolto da Button il team di Woking è rimasto molto vicino alla rivale Force India nella lotta per il quinto posto nel Mondiale Costruttori.
Rinascita di Sebastian Vettel: le polemiche del GP di Malesia e il quarto posto nella gara di Shanghai avevano fatto dimenticare a molti le doti velocistiche con cui il pilota tedesco era riuscito a diventare nel corso degli ultimi tre anni il cannibale vincitore di 3 titoli piloti consecutivi, surclassando tutti i suoi avversari. Tuttavia Vettel ha saputo smentire tutti dominando il Gran Premio del Bahrain dall'inizio alla fine. E' da considerare come il favorito anche per questa stagione anche se dovrà stare attento a Kimi Raikkonen con la sua Lotus E21 che finora sembra mantenere il passo dei top team nonostante un budget limitato e il solito Fernando Alonso, costretto a rincorrere il pilota della Red Bull in Classifica a causa dei guai accaduti sulla sua monoposto sia in Malesia che in questo weekend.
Proprio parlando dello spagnolo della Ferrari apriamo il terzo argomento principale della gara del Bahrain: la sfortuna che ha colpito l'intera Scuderia di Maranello; solo a lei la squadra italiana può attribuire le colpe del suo scarso risultato domenica scorsa con Alonso colpito da un problema al sistema DRS della sua vettura che rimaneva aperto oltre la zona consentita (riuscendo a concludere comunque in ottava posizione) e Felipe Massa che per ben due volte ha subito una foratura in gara rinunciando a lottare anche per la zona punti. In casa Ferrari si può tuttavia sorridere parzialmente per la prestazione fornita dalla F138 sia nelle prove libere che nelle qualifiche, in cui il passo dei due piloti aveva fatto illudere box e tifosi di poter raccogliere una prestazione analoga a quella di due settimane fa sul circuito di Shanghai, con Stefano Domenicali che ha ribadito nelle interviste del dopo gara la sua convinzione di poter finire al podio con il pilota spagnolo se non si fosse presentato il problema sull'ala mobile.
Il team Sahara Force India è senza ombra di dubbio la vera sorpresa di questo inizio di stagione. Sfruttando al meglio i pneumatici Pirelli con una strategia a due soste la scuderia indiana ha raccolto con lo scozzese Paul di Resta ben 12 punti, che la ripongono al quinto posto in solitaria nella Classifica Costruttori, distanziando la Mclaren di 3 lunghezze. La buona prestazione in gara era stata già annunciata dalle qualifiche in cui sia il giovane scozzese e il suo compagno Adrian Sutil erano riusciti, grazie anche alle penalizzazioni di Webber e Hamilton a scalare la griglia di partenza garantendosi il 5° e il 6° posto.
Un tamponamento nel corso dei primi giri ha poi fatto scivolare il tedesco Sutil in classifica, ma come dimostrato dalle prestazioni del suo compagno la base su cui sviluppare la vettura in futuro è ottima e in Spagna sicuramente lotteranno di nuovo per la top ten.
La scuderia tedesca dalla stella a tre punte non può dormire sonni tranquilli dopo il Gran Premio del Bahrain. Nonostante la pole position (seconda in carriera) ottenuta da Nico Rosberg, in gara la W04 ha ricordato al team Mercedes i problemi che ormai da 3 anni tormentano ingegneri e meccanici sull'eccessivo degrado delle gomme posteriori. Dopo soli pochi giri sia il poleman Rosberg che il compagno di box Hamilton sono sprofondati in classifica, ma con le temperature che nel corso dei giri sono via via scese le frecce d'argento hanno ritrovato la loro competitività e con un finale all'arrembaggio l'inglese Hamilton è riuscito a risalire fino al quinto posto prima di vedere la bandiera a scacchi. Con l'arrivo dei gran premi europei questa estate e il caldo torrido che questa stagione porterà con sè in Mercedes dovranno senz'altro cercare di trovare una soluzione per evitare un comportamento così anomalo della vettura e permettere così ai propri piloti di spezzare il digiuno di vittorie che dura ormai da più di un anno (Gran Premio della Cina 2012, prima vittoria in carriera di Rosberg).
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