Considerazioni su (e ricerca di) una sostenibilita'...forzata?

Creato il 14 gennaio 2016 da Alessandro @AleTrasforini

"[...] Il World Population Prospects, realizzato dalle Nazioni Unite ogni due anni, è il più autorevole rapporto sullo stato della popolazione mondiale e sulla sua evoluzione.
Normalmente, per quanto riguarda gli scenari futuri, il rapporti individua tre varianti principali per la crescita della popolazione, definite alta, media e bassa. La variante media è ritenuta maggiormente attendibile. Nella nuova revisione 2010 la variante media indica una popolazione mondiale al 2050 di 9 miliardi e 310 milioni di persone [...].
Il [...] rapporto ricorda che l'attuale popolazione umana dovrebbe raggiungere entro il 2100 la cifra di 10.1 miliardi, toccando [...] nel 2050, la cifra di 9.3 miliardi di abitanti.
La maggior parte dell'incremento che si verificherà riguarderà i Paesi ad alta fertilità, che comprendono 39 paesi africani, nove asiatici, sei in Oceania e quattro in America Latina.
E' bene ricordare le tappe percorse dalla crescita della nostra popolazione sulla Terra, con la previsione relativa ai valori che saranno raggiunti nel futuro:

  • il primo miliardo è stato raggiunto nei primi anni dell'Ottocento;
  • il secondo nei primi decenni del Novecento;
  • il terzo miliardo è stato raggiunto il 25 ottobre del 1959;
  • il quarto il 27 giugno del 1974;
  • il quinto il 21 gennaio del 1987;
  • il sesto il 5 dicembre del 1998;
  • il settimo dovrebbe essere raggiunto il 31 ottobre 2011;
  • l'ottavo il 15 giugno del 2025;
  • il nono il 18 febbraio del 2043;
  • e il decimo, il 18 giugno del 2083.

Dalle ricostruzioni sin qui fatte che hanno portato a delle stime relative alla popolazione umana presente nel passato, sembra che alla fine dell'ultimo periodo di glaciazione, intorni ai 10mila anni prima di Cristo, la popolazione umana fosse stimabile intorno ai 5 milioni [...].

La crescita della popolazione ha subito una straordinaria accelerazione negli ultimi due secoli, e si incrocia inevitabilmente con i nostri modelli di uso e consumo delle risorse e di crescente produzione di scarti e rifiuti. Ogni giorno che passa indeboliamo la capacità di 'supportarci' dei sistemi naturali e la loro capacità di metabolizzare gli 'scarti' della nostra attività.

[...] sappiamo bene che non possiamo vivere al di fuori dei sistemi naturali dai quali direttamente deriviamo e dipendiamo [...], ma facciamo di tutto per renderli vulnerabili, compromettendo seriamente le capacità di recupero e rigenerazione della natura stessa. [...]"

Fonte: Le nostre società al bivio: il futuro tra collasso e sostenibilità, G.Bologna - Un mondo al bivio - come prevenire il collasso ambientale ed economico, L.Brown, Edizioni Ambiente

Risulta, da queste semplici ( o sempicistiche?) affermazioni, quanto sia ormai essenziale e prioritario ridefinire ed impostare un nuovo modello di concepire l'economia ed il modo che la società ha di costruire valore e benessere. Quali potrebbero essere le ' chiavi' maggiormente adatte e funzionali a compiere una missione tanto complessa ed intricata?

Le opportunità di migliorare quel tant( issim)o che resta da fare sono legate ad una lunghissima serie di fattori essenziali da descrivere e monitorare con la maggior attenzione possibile: andamento della popolazione, tempo a disposizione, andamento delle risorse naturali, tendenze legate a fattori quali inquinamento e smog, [...]. Da questo insieme di fattori e parametri, pertanto, risulterà necessario strutturare una serie di percorsi che sappiano essere il più costanti e dettagliati possibile.

La missione risulta tanto ardua quanto necessaria da strutturare, in quanto devono essere focalizzati obiettivi concreti e pe( n)santi su una lunga serie di fattori da raggiungere: clima, sviluppo economico, ambiente, cooperazione, pianificazione energetica e cultura solo per citare qualcuno dei possibili campi. Il metodo di descrizione puntuale richiede di pianificare un'opera attenta e costante, afferente al raggiungimento di una precisa serie di obiettivi realistici.

Quali potrebbero essere, in termini realistici, i ' pilastri' entro cui ( cercare di) collocare il processo di sostenibilità forzata? Il primo punto di azione potrebbe ( o dovrebbe) fare rima con le caratteristiche e le peculiarità su cui si costruiscono fattori quali progresso e ricerca:

"[...] E' evidente che le nostre società non possono continuare su questa strada. Le alternative esistono e la conoscenza scientifica [...] ci ha messo a disposizione accurate analisi per comprendere lo stato in cui ci troviamo, ed è anche capace di elaborare notevoli e concrete proposte operative destinate a modificare significativamente i nostri modelli di sviluppo sociali ed economici. [...]"

Fonte: Le nostre società al bivio: il futuro tra collasso e sostenibilità, G.Bologna - Un mondo al bivio - come prevenire il collasso ambientale ed economico, L.Brown, Edizioni Ambiente

La costruzione di una sostenibilità forzata potrà articolarsi nella proposizione di migliori forme di operatività e cooperazione tra i singoli Stati, superando le divisioni imposte da burocrazie e diplomazie capaci di svuotare o sgonfiare qualsiasi buona intenzione.

Le tendenze imposte dalle modalità di sviluppo recenti dovranno, su questo fronte, ricondursi a forme più eque e puntuali di crescita. Il trend conseguito risulterà, a questo proposito, implacabile nel giudicare gli squilibri esistenti e maturatisi:

"[...] I dati presentati dai World Economic Outlook [...] riportano che oggi il prodotto globale lordo delle nazioni del mondo ha sorpassato i 70mila miliardi di dollari.

Se analizziamo le serie storiche del prodotto lordo globale [...], possiamo osservare che nel 1950 questo veniva calcolato in 6700 miliardi di dollari, nel 1960 in 10700 miliardi di dollari, nel 1970 in 17500, nel 1980 in 25300, nel 1990 in 34200 e nel 2000 in 46000 miliardi di dollari.

Dal 1950 a oggi l'economia globale è diventata oltre cinque volte più grande.

Se continuerà a crescere allo stesso ritmo, nel 2100 sarà 80 volte quella che era nel 1950. [...]"

Fonte: Le nostre società al bivio: il futuro tra collasso e sostenibilità, G.Bologna - Un mondo al bivio - come prevenire il collasso ambientale ed economico, L.Brown, Edizioni Ambiente

Potrà quindi emergere, dall'analisi il più possibile critica di questi e di moltissimi altri possibili dati, la necessità di strutturare forme di ripresa e crescita che sappiano essere tanto durevoli quanto diversificate. Il tempo da impiegare per ( sperare di) raggiungere l'insieme di procedimenti etichettabili come ' sostenibilità forzata' è una variabile pesante da definire, qualora si voglia davvero argomentare con competenza la necessità di imprimere una svolta ai sistemi sia globali che locali.

Fonte immagine: mondoeco.it


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