Si è svolta la scorsa settimana la cerimonia del Japan Academy Prize numero 39, l'evento che ogni anno da quasi quattro decenni consegna i premi d'eccellenza del cinema giapponese dell'anno precedente. Premi che, detto molto sinceramente, lasciano il tempo che trovano in quanto di solito sono molto mainstream e vanno molto sul sicuro, senza cioè rischiare nulla e in più con l'ombra malevola delle onnipresenti talent agency ad oscurare l'ambiente, ma del resto oramai sono queste parte integrante del mondo cinematografico nipponico che piaccia o meno (e a noi non piace affatto). Sia come sia, come tutte le manifestazioni di questo tipo anche il Japan Academy Prize ha molti moltivi di interesse e i film e le interpretazioni premiate quest'anno non sono poi da buttare via, anzi. L'evento è stato trasmesso in differita in televisione, un programma francamente insostenibile per fiacchezza, ritmo e un inutile soffermarsi sui protégé di dette talent agency. Stiamo parlando purtroppo di un pubblico televisivo che nel suo complesso, senza fare di tutta un’erba un fascio naturalmente, è formato da un audience costruito proprio sull'interesse e sul fandom verso i vari tarento di turno.
Ad imporsi come uno dei lavori più amati dalla giuria è stato Our Little Sister (Umimachi diary) di Kore'eda Hirokazu che ha vinto come miglior film, miglior regia, miglior fotografia (Takimoto Mikiya) e migliore illuminazione (Fujii Norikiyo). Un plauso a Kore'eda quindi, uno dei pochi registi contemporanei giapponesi che riesca a mettere insieme qualità e popolarità senza per forza scendere troppo a compromessi. Altro premio strameritato quello portato a casa da Andō Sakura per la sua intensa interpretazione in 100 Yen Love (Hyakuen no koi), un film che si regge tutto sulla sua incredibile performance. Senza di essa sarebbe stato solo un altro indie giapponese, gradevole e vivace certo, ma che nulla avrebbe aggiunto al cinema nipponico contemporaneo. Proprio per questo motivo non penso che il premio alla miglior sceneggiatura dato ad Adachi Shin per questo film sia fra i più meritati, 100 Yen Love funziona alla grande nonostante e non grazie alla sceneggiatura, di buon livello certo, ma non fuori dal comune.
Ecco comunque la lista dei premiati: Film: Our Little Sister (Umimachi diary) di Kore'eda HirokazuLungometraggio animato: The Boy and the Beast (Bakemono no ko) di Hosoda MamoruRegia: Kore'eda Hirokazu per Our Little Sister (Umimachi diary) Attore protagonista: Ninomiya Kazunari per Nagasaki: Memories of my Son (Haha to kuraseba) Attrice protagonista:Andō Sakura per 100 Yen Love (Hyakuen no koi)Attore non protagonista: Motoki Masahiro per The Emperor in August (Nihon no ichiban nagai hi)Attrice non protagonista: Kuroki Haru per Nagasaki: Memories of my Son (Haha to kuraseba)Sceneggiatura: Adachi Shin per 100 Yen Love (Hyakuen no koi)Fotografia: Takimoto Mikiya per Our Little Sister (Umimachi diary)Illuminazione: Fujii Norikiyo per Our Little Sister (Umimachi diary)Musica: Sakanaction per Bakuman (Bakuman)Direzione artistica: Hanatani Hidefumi per 125 Years Memory (Kainan 1890)Suono: Nobuhiko Shoin per 125 Years Memory (Kainan 1890)Montaggio: Ozeki Yasuyuki per Bakuman (Bakuman)
[Matteo Boscarol]