Premettiamo che le seguenti considerazioni sono molto soggettive e personali, quindi da non prendere sul serio ;)
La medicina ufficiale potrebbe essere in qualche modo sopravvalutata. Se non sei un Dottore non puoi offrire una cura, non puoi trattare con pazienti, nemmeno se la terapia fosse assolutamente non invasiva, questo sarebbe illegale. La figura del medico è sicuramente idealizzata, quando si parla di Dottore si pensa a una persona colta, con un grande portafoglio e nei casi di malattia questa figura è considerata un Dio. Per qualsiasi sintomo riferiamo al Dottore, che ci prescrive questa pillola, quella polvere e noi mangiamo e beviamo di queste sostanze nell’assoluta ignoranza di quello che ingeriamo, senza farci troppo domande sugli effetti collaterali, delle possibili complicazioni nella miscela di questo e quel medicinale, perché se lo dice il Dottore deve pur essere giusto e farci bene.
Da quando ho cambiato la mia dieta e il mio stile di vita, io il Dottore me lo sono dimenticata. In Germania ho lavorato per un anno e mezzo in uno studio di web-design e non mi sono mai ammalata. Ogni giorno ero sempre puntuale, se non in anticipo, sulla mia scrivania e non potevo non notare le continue assenze dei miei colleghi, ogni settimana si presentava questo e quel caso di raffreddore, febbre, influenza, tosse…cose “normali” no? Beh, io quasi invidiavo i miei colleghi, forse perché il mio lavoro mi annoiava. Sono arrivate le vacanze autunnali, una settimana di libertá per il mio ragazzo che allora stava studiando fisioterapia. E io, birichina, ho deciso di armarmi dell’influenza come scusante per rimanermene a casa con lui, almeno per un giorno. Il mio capo dice “non c’è problema”. Un giorno diventano due. E allora il mio capo vuole che io vada dal Dottore per una certificazione medica. Ahi! Mi dirigo quindi dal Dottore piú vicino a casa e per fare corta una storia lunga, senza mai avermi vista e dalla mera osservazione delle mie tonsille mi ha rifilata due tipi di pastiglie da prendere 2 volte al giorno, e mi ha prescritto di rimanere a casa per tutta la settimana! Inutile dire che non appena uscita dalla clinica ho stracciato le prescrizioni e mi sono fatta una risata perché non potevo stare meglio, ma poi pensandoci bene…che tristezza che mi ha fatto questo Dottore! E quanti altri medicinali avrá prescritto cosí a vanvera, a persone che magari non ne avevano bisogno? Sará un caso isolato? Quante pastiglie sono ingerite ogni anno nel mondo, senza ce ne sia il vero bisogno??
Al momento mi trovo in Ecuador e ormai tutti questo lo sanno. Da un mese stiamo trattando un caso di HIV, un nostro carissimo amico. Lui ha deciso di lasciare la Germania e venire qui perché è assolutamente convinto di curarsi, e da quando ha lasciato le medicine, non solo i sintomi della malattia se ne sono andati, ma si sente rinato anche spiritualmente. Stiamo percorrendo una via alternativa di “cura” che tocchi tutte le sfere dell’esistenza umana, quella fisica, mentale, emozionale e spirituale. I risultati delle sue analisi stanno migliorando, un processo che stiamo documentando. L’altro giorno è stata un’altra giornata immersa in ricerche e nell’osservazione di video documentari su questo virus, il quale a quanto pare non è stato nemmeno mai identificato e isolato. I test svolti denotano soltanto una “reazione” del sistema immunitario. Stiamo quindi parlando e trattando di un virus fantasma.
Circa un anno fa Joe si è recato all’ospedale per donare il sangue e gli fecero il primo test HIV, Joe è risultato negativo. Un anno dopo si è recato nuovamente per il secondo test ed è risultato positivo. Negli ultimi mesi Joe era convinto che avesse contratto il virus dall’unica ragazza con il quale ha avuto un rapporto sessuale. Questa ragazza peró ci dice che è incinta e le hanno fatto il test dell’HIV, al quale peró lei risulta negativa. Come ha contratto l’HIV Joe? C’è chi insinua che l’ago usato nel primo test per la donazione del sangue potrebbe essere la causa dell’infezione, ma a noi pare quasi impossibile essere questo il caso. Quindi ci ritroviamo con un caso di HIV, il quale virus potenzialmente non esiste e non c’è alcuna ragione per la quale dovrebbe essere residente in questo corpo! Ci rendiamo conto della gravitá della situazione? E se quest’infezione fosse fasulla? Cosa sarebbe successo se lui fosse rimasto in Germania, avesse continuato a ingozzarsi di medicine prescritte, in un ambiente continuamente sottopressione, circondato da zombies?
I Dottori, a loro difesa, fanno peró il loro lavoro. Ci sono quelli che davvero vogliono aiutare e mettersi al servizio del prossimo. Chi siamo noi per fare di tutta l’erba un fascio? Alla fin fine, se i medici non assegnassero le prescrizioni, sarebbero persino colpevoli di mancato trattamento. Se il Dottore non facesse nulla, potrebbe essere perseguito per legge, nel caso qualcosa succedesse al paziente. E questa legge permette e sollecita la sovra-prescrizione dei medicinali, perché “una prescrizione in piú è piú sicura che una in meno”, almeno dal punto di vista legale. E abbiamo mai pensato a quei dottori che davvero ci tengono alla salute dei pazienti, a quei dottori che magari semplicemente non conoscono di meglio, ai quali non appena gli viene dimostrata una teoria, decidono di cambiare? Sí, ci sono anche questo tipo di Dottori.
A volte in alcuni articoli riscontro una certa aggressivitá contro questa categoria. Anche Joe è arrabbiato con il medico che gli ha inflitto questa sentenza di morte. Ma é quest’aggressivitá giustificata? È l’aggressivitá invece che viene dalla parte della medicina ufficiale contro le persone che dicono no a questo sistema, non si vogliono vaccinare e non vogliono vaccinare i propri figli, è questa giustificata?
E ancora nella rete quanti sono gli articoli di derisione contro i vegetariani, i vegani? Quante le discussioni e i commenti, anche poco educati? E non mancano i controattacchi vegani o vegetariani, perché anche loro hanno due parole da dire agli onnivori! Quante offese? Il piú violento viene poi dagli animalisti, sí perché quando si attaccano gli animali, allora sembra giustificato desiderare la morte e la tortura atroce dei condannati. Rabbia e violenza giustificata. Non c’è niente che mi faccia piú riflettere.
Chi è poi, alla fin fine, nella condizione di criticare il prossimo, di giudicare le sue azioni? Se noi fossimo al loro esatto posto, circondati dallo stesso ambiente, cresciuti nello stesso tipo di vita e societá, chi ci dice che non ci comporteremmo come quelle persone che stiamo incolpando? La discussione è sempre una causa persa perché sono poche le persone che discutono a mente aperta. Avendo ognuno le proprie teorie, le proprie credenze, cerchiamo di gridare il nostro parere, senza ascoltare. E se hanno poi ragione gli altri, allora abbiamo perso la causa, ma se abbiamo ragione noi, e lo dimostriamo, è molto probabile che la controparte sprofondi ancora di piú nella teoria che stava difendendo.
E quindi è forse piú nociva l’ideologia che questo sia giusto e quello sbagliato. Stiamo percorrendo tutti un cammino differente, abbiamo la possibilitá di fare delle scelte ma non si puó forzare nessuno al cambiamento. Quello che possiamo fare è lavorare su noi stessi ed essere l’esempio per chi vuole vedere e ascoltare, per chi è alla ricerca consapevole di migliorare la propria vita.
La situazione nella quale ognuno si trova e le circostanze e le reazioni dettate da questo stato sono esattamente quello che devono essere e delle quali abbiamo bisogno; anche le condizioni e pratiche che condanniamo hanno senso nel grande piano evolutivo. Stiamo attraversando un processo, un processo meraviglioso che si chiama vita. Siamo tutti maestri e ogni individuo sta sperimentando un unico, straordinario modo di vivere la vita.
E forse quello che scrivo è giusto o forse quello che scrivo è sbagliato. Ma puó darsi che ció che scrivo è giusto quello che vi serve ascoltare.