Di fatto bisogna far lavorare soprattutto l’inconscio, che in qualche modo provvede a mettere insieme gli elementi.
Creare una struttura a priori può uccidere l’anima di una storia. Eppure ci sono in giro romanzi e ancor più spesso sceneggiature scritti così, ovvero creati seguendo schemi preconfezionati. C’è per esempio sempre un protagonista e un antagonista... c’è un amico del cuore… e così via.
La storia non va assolutamente creata a tavolino ma lasciata sgorgare dal profondo di noi.
È chiaro però che non si può procedere a caso, mettendo insieme avvenimenti senza un filo conduttore. Uno schema dunque deve esistere, ma essere più che altro uno strumento.
Io tengo sempre d’occhio questi punti:
- La trama va costruita intorno a ciò che il protagonista vuole (punto di partenza). Esempio: il protagonista perde il lavoro. Per tutta la storia sarà ossessionato dal trovarne uno nuovo.
- Bisogna tenere conto delle conseguenze del punto di partenza (affitto da pagare...).
- È a questo punto che entrano in gioco gli ostacoli, che devono crescere di intensità fino a un punto massimo.
- Giocare molto sui conflitti tra il personaggio principale e gli altri personaggi (o l'ambiente, la società, e così via).
- È importante farsi sempre molte domande. Mano mano che si procede è utile guardarsi indietro e chiedersi cosa si è lasciato insoluto, chiedersi sempre il perché di tutto. Le domande aiutano ad andare avanti quando si è bloccati.
A presto!