Buongiorno a tutti amici ed amiche e benvenuti ad un nuovo appuntamento con Consigli Letterari, la rubrica del Diario in cui vi parlo delle mie letture attraverso gli incipit dei libri in questione. Il libro che vorrei proporvi quest'oggi, vegeta nella sezione “da leggere” della mia libreria da un po': a breve vi spiegherò il perché. Prima presentiamo il libro di oggi, “In verità è meglio mentire” della madre della saga delle gemme, Kerstin Gier!
Quoziente intellettivo: 158, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po' freak e.. vedova a nemmeno trent'anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità. Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl nuore improvvisamente lasciandola in un mare di guai, primi fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l'esistenza, ed un esercito di parenti infuriati che la rivendicano. Fra pessime psicoterapeute, farmacisti sospettosi ed avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai e, perchè no?, trovare l'uomo giusto per lei e a cui non importa se è troppo intelligente...
<< State alla larga dagli idioti >> Motto di Lemmy Kilmister, cantante dei Motorhead
- é caduta? - Ma no. Sono qui sul marciapiede a rimirar le stelle. - è ferita? - Chino su di me, c'era un ragazzo. Alla luce del lampione sembrava molto bello. E mi guardava con aria gentile e preoccupata. Peccato, un idiota. Non è per niente facile stare alla larga dagli idioti. Ce ne sono a bizzeffe. Persino in un sobborgo desolato come questo, alle undici e mezzo di sera. Non era l'unico spara-domande-sceme della giornata. Il primo mi era passato davanti proprio mentre potavo la siepe di mia sorella. Per un po' era rimasto lì a fissarmi e poi aveva chiesto – Bé? La pota la siepe? A novembre? - Era quell'odioso del vicino, che non faceva che denunciare mia sorella e suo marito. Il signor Krapfen. Il cognome mi era rimasto impresso perché in più d'una occasione Mimi e Ronnie avevano parlato di lui e della signora Krapfen. Le mie cesoie avevano continuato imperterrite. - No, signor Krapfen, non sto potando la siepe sto dirigendo i Berliner Philharmoniker -.
E voi, l'avete letto? Buona giornata e buona fortuna a tutti!