V.
(Horror) La creatura dei ghiacci
Non fatevi fuorviare dalla lettura dei titoli di testa, la presenza di Val Kilmer in tutto si riduce ad un passaggio di 15/20 minuti al massimo! Il film č l’ennesimo horror con una trama che abbiamo visto tante e troppe volte.
Storia di un gruppo di studenti che durante una spedizione si trovano dover fronteggiare dei misteriosi parassiti. Ovviamente dovranno cercare di sopravvivere e nel fare ciň svilupperanno paura nei confronti l’uno dell’altro.
I personaggi fanno cose stupide e la protagonista risulta cosě irritante da rendere faticosa (quasi impossibile) l’immedesimazione delle spettatore.
Prodotto di ordinaria (scarsa) amministrazione. Unica nota positiva č il discorso finale pseudo-ecologista ma, purtroppo, č anch’esso pasticciato e raffazzonato per creare un finale credibile e di vero impatto.
(Thriller/horror) Deadline
Ecco un film con due attrici del genere “belle e dannate” di Hollywood che, per motivi diversi, non sono riuscite a sfondare nello star system, forse perché troppo legate ai loro personaggi borderline?
Parliamo di Thora Birch, sconvolgente in “the Hole” e bravissima in “American Beauty”, ma che si fatica a ricordare in altre pellicole. L’altra attrice č Brittany Murphy, deceduta in “circostanze misteriose” a Natale di due anni fa. Quest’ultima, che ammetto mi affascinasse in modo particolare, riusciva ad interpretare bene sia personaggi da commedie romantiche come “Le ragazze dei quartieri alti” o “Tutte le ex del mio ragazzo” che ruoli tormentati come in “8 mile” e “Don’t say a word” (ma sapeva essere anche molto sexy, ad esempio in “Sin City”).
Mi son dilungato a rammentarvi queste attrici per non soffermarmi troppo sul film che non offre, a livello di trama, molto di piů dei soliti thriller/horror, e che in questo caso vira pure molto sul drammatico (!). E’ la storia di una scrittrice (B. Murphy) che cerca un po’ di pace e si rifugia nella solita casa isolata. Inizierŕ a sentire strani rumori sino a quando non arriverŕ a scoprire un terribile segreto in soffitta.
Grazie al cielo quello che manca nella trama viene recuperato con la messa in scena: molta atmosfera, grandi attese, scricchiolii a non finire (che fan tanto old style), assenza di splatter e qualche spavento rendono il film piacevole. Triste destino per ciň che poteva essere ricordato come una buona prova da protagonista delle Murphy, e che rimarrŕ invece nella memoria collettiva come la pellicola la cui locandina č stata censurata perché ritraeva la protagonista nello stesso modo in cui č morta l’attrice che la impersonava.
Articolo redatto il 27 marzo 2011 da A. con editing a cura di V.