Nell’attesa di avere il tempo e il modo di gustarmelo vi riporto la presentazione de “L’amico tradito” di Mimmo Bari che potrete trovate anche sul sito della Biblioteka Edizioni:
«Mi chiamo Alfredo Mantovani e sono costretto a dare una svolta alla mia vita».
Sembrerebbe quasi l’incipit di un libro dal sapore sveviano o, comunque, una storia da srotolare attraverso un meccanismo di liberazione dell’io come lo stream of consciousness.
Invece, si tratta di un racconto in cui le dimensioni spazio temporali non sono affatto bandite, né sono annientate da un io narrante che lega sviluppi solo alla propria dimensione atemporale ed aspaziale. Calato nel suo tempo, in uno spazio geografico ben definito, con un linguaggio schietto e fresco di assoluta spontaneità, Alfredo Mantovani racconta in prima persona l’avventura di un giovane uomo di fronte alla crisi che gli piove addosso a causa di un “cedimento” dei sensi, di un momentaneo cedere alle tentazioni della carne. E se questa “carne”, poi, si scopre essere la moglie del proprio migliore amico, allora le cose, con tutta evidenza, si fanno difficili.
È la storia, insomma, di una incoscienza adolescenziale che si prolunga, come un’ombra senza sospetti, nella coscienza critica di un’età adulta: quando questo succede, è come l’infrangersi della propria immagine contro lo specchio che la riflette. Tutto va in frantumi, ed in quelle schegge di specchio che riflettono solo una parte del tutto bisogna cominciare ad avere il coraggio di rinvenire il primo profilo della nuova identità di uomo. S’impone una scelta. Si può, così, scegliere di affrontare il resto della vita con una consapevolezza diversa e nuova, nutrita di una inedita maturità; o, al contrario, si può vagliare la fuga dalla vita, verso nuovi inediti orizzonti.
Alfredo farà la sua scelta.
Se anche a voi questa presentazione sembra appetitosa non esitate ad imitarmi e a regalarvene una copia. Non mancate di dare un’attentissima occhiata anche agli altri Consigli per l’Estate e non solo a quelli!