In molte località della Germania, la notte della festa, gli abitanti si mettono in processione dalla chiesa alla piazza principale, mentre bambini, con in mano coloratissime lanterne e accompagnati da un San Martino a cavallo, cantano inni a lui dedicati. Giunti nella piazza viene acceso in suo onore il Martinsfeuer, un grande falò che darà via alla festa.
Un altro Paese legato al Santo è l’isola di Malta. Qui, nel villaggio di Bahrija, alla periferia di Rabat, è tradizione regalare a tutti i bambini un sacchetto pieno di frutta, come noci, castagne, fichi secchi, arance, mele e melograni, e dell’immancabile Hobza ta ‘San Martin, il pane arrotolato di san Martino.
In Svezia, specialmente nella zona meridionale del Paese, si cucinano ottime cene tutte a base di oca al termine della quale viene servita una deliziosa charlotte di mele.
In Italia vi sono due località dove la festa di San Martino è molto sentita: Venezia e Predazzo, in Alto Adige. A Venezia, i bambini, con in mano pentole e coperchi, girano per le calle e per le pizze cantando una filastrocca sul santo in dialetto e domandano ai passanti o ai commercianti qualche spicciolo per comprare qualche caramella o il tradizionale dolcetto di San Martino a base di mela cotogna di varie forme. Mentre a Predazzo, la sera dell’undici novembre, dopo l’Ave Maria e l’accensione di cinque falò che illuminano i fianchi delle montagne circostanti, al suono di corni, campanacci e cracole i giovani dei cinque rioni del paese, Ischia, Sommavilla, Pié di Predazzo, Molin e Birreria danzano intorno al fuoco agitando vecchie scope infuocate cercando di far salire le fiammate più in alto di tutti. Alla fine si dirigono tutti nella grande piazza del paese e fra un wϋrstel e un bicchiere vin brulé la festa continua fino a notte fonda canti e balli.