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Consigli per piano industriale Atac. Trovato il modo per far tornare in utile il carrozzone! Basterebbe far pagare quelli che lo usano...

Creato il 23 luglio 2015 da Romafaschifo
Consigli per piano industriale Atac. Trovato il modo per far tornare in utile il carrozzone! Basterebbe far pagare quelli che lo usano...

Atac rischia il fallimento per aver bruciato tutti i finanziamenti disponibili a suon di esercizi chiusi in deficit. L'ennesimo deficit di quest'anno prosciuga il capitale sociale e obbliga il socio unico, il Comune di Roma, ergo tutti noi, a ricapitalizzare (oppure a portare i libri in tribunale, cosa che purtroppo nessuno ha la volontà, la lucidità e la forza di fare).

Atac qust'anno chiuderà l'esercizio con 100 milioni di perdita (oltre che con 100 milioni di maledizioni da parte della cittadinanza vista la qualità inaccettabile del servizio). Non esistono situazioni simili, riguardo ad aziende di trasporto pubblico locale, a livello europeo. 

Fermo restando che la soluzione migliore sarebbe un fallimento, una vendita, un bando per l'assegnazione del servizio ad una società privata o comunque qualsiasi scelta che marchi una netta discontinuità rispetto ad oggi. Fermo restando il discorso degli scadenti dirigenti. Fermo restando la necessità di smontare mafie interne e caste assurde come quella dei macchinisti. Fermo restando che la politica abbia spolpato l'azienda per farne una macchina che trasporti consenso più che pendolari. Fermo restando tutto, vogliamo provare ad ipotizzare un "nostro" piano industriale per Atac. Un piano industriale molto semplice, paradossalmente.

Da più parti, da anni, aleggia una cifra che galleggia tra l'ufficiale e l'ufficioso e che riguarda la quota di evasione che Atac subisce dai suoi utenti: 120 milioni l'anno. Ehi, un attimo. Atac ha uno sbilancio di 100 milioni e una evasione di 120 milioni? Questo significa che recuperando tutta l'evasione si potrebbe coprire tutto il deficit? E, di più, questo significa che quel deficit è dovuto proprio all'evasione stessa? Ehggià, proprio così. Ma non finisce qui perché la situazione contabile e finanziaria dell'azienda potrebbe avere un ulteriore beneficio con una azione sulle strisce blu che sempre da Atac sono gestite. Vediamo come: sia combattendo l'evasione (non abbiamo idea di quanti milioni potrebbero essere ricavati, ma si tratta di tanti soldi, specie da quando le figure degli ausiliari al traffico sono diventate rare e evanescenti), sia aumentando il numero di strisce blu che sono un elemento che calmiera e modula il traffico generando introiti per Atac (misura prevista tra l'altro del PGTU della città e che non si capisce perché non ci si affretti ad implementare) sia eliminando la vergognosa tariffa-abbonamento che, reintrodotta dal Tar, può ora finalmente essere eliminata in via definitiva grazie proprio all'approvazione del PGTU. E anche qui sono nuovi soldi per Atac.

Siamo arrivati come per magia e con pochissimo sforzo (basta obbligare gli autisti dei bus a controllare il biglietto di chi entra, badare che tutti striscino il bip e dare precisa disposizioni affinché si blocchi il mezzo se qualcuno entra - ovviamente solo da davanti - senza pagare) ad un avanzo, ad un utile signori, di un 30 o 40 milioni di euro. Abbiamo soldi da investire. In cosa? Ma semplice. In primis in modalità che rendano più sexy il trasporto pubblico e che dunque giustifichino ancora di più la ritrovata legalità e il ritrovato rigore nei pagamenti: avete capito, stiamo parlando di corsie preferenziali che costano poco ma che aumentano moltissimo la velocità dei mezzi pubblici a scapito della sosta selvaggia. Con le corsie preferenziali (a patto che siano protette) ci guadagnano tutti meno che quei quattro incivili che le usano come parcheggio. E così ancora più gente passerà al trasporto pubblico - che diventerà più veloce e conveniente, mentre diventerà sempre più scomodo muoversi in auto essendo privata l'auto di tanti posti abusivi ad oggi tollerati - e ancor più introiti avrà Atac e così a revolving in un circolo finalmente virtuoso.

Poi ci sarà da aggiustare le fermate, oggi piene di auto, con questo progetto che oltre a stroncare - anche qui - decine di migliaia di auto in sosta selvaggia permette di recuperare tantissimi posti auto blu. Dunque a pagamento: Atac dà un servizio migliore e recupera spazi per il suo business della sosta. 

Una ultima cosa? Gli scuolabus. Il progetto lo abbiamo descritto qui e può essere un progetto di business davvero interessante. Profittevole, validissimo. 

Insomma, nei prossimi giorni cercheranno di intortarci con un fantomatico "piano industriale" che giustifichi l'ennesima dilapidazione di centinaia di milioni pubblici (si parla di 400) nel buco nero di una azienda cadavere. Qui, in pochi passaggi, abbiamo dimostrato come dai problemi si possono tirar fuori opportunità con piccoli cambiamenti peraltro già applicati in tutto il mondo e, in alcuni casi, in gran parte d'Italia. Tra l'altro nell'ambito di quadri normativi già ampliamente approvati in città. 

Non ci sarebbero scuse. E invece si continuerà sostanzialmente nella falsariga degli ultimi decenni e Atac, invece di pagarlo chi lo usa, continuerete a pagarlo tutti con le vostre tasse. E, cosa peggiore ancora, continuerà ad offrire un servizio scadente senza innovazione, senza qualità, senza visione, senza organizzazione alcuna. 

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