2- Se puoi fai trekking sulle montagne di Sapa accompagnata dalle popolazioni locali, parla con loro, ti chiederanno perchè non sei ancora sposata e dove sono i tuoi figli. Donnine alte un metro e venti ti aiuteranno ad attraversare canyon e a non riempirti di fango fino alle orecchie se capiti in una giornata piovosa. Io sono andata a gennaio ed il clima era pessimo, la nebbia copriva le montagne e le risaie, non si vedeva nulla, il fango ti faceva sprofondare. Poi, per 1 minuto netto il cielo si è aperto, è entrato il sole, tutto si è illuminato. E per quel minuto mi riempirei anche le orecchie di fango. Anche qui, adesso, a casa.
3- Vai a Dalat al parco dell’amore… una delle cose più trash e divertenti che abbia mai visto in vita mia. Ecco, magari evita il giro sul lago seduta sul cigno.
4- Guardali con gli occhi della loro storia. I vietnamiti non sono particolarmente accoglienti, gentili o sorridenti. Hanno ancora nel sangue un notevole retaggio comunista, e l’accoglienza non è il loro forte. Ma se pensi a cosa sono passati attraverso, a quanto ha disintegrato la loro storia la presenza di stranieri… Beh, riuscirai ad essere molto più comprensiva alle risposte o ai modi un po’ rudi che ti troverai ad affrontare qualche volta. E ad Hanoi fai un salto a salutare Ho Chi Minh, se non è in restauro in Russia. La coda sembra spaventosa ma inrealtà è scorrevole.
5- Attraversa la strada con coraggio, altrimenti potresti passare metà del viaggio sul ciglio di una strada, aspettando il momento giusto. Non arriverà mai. Quindi, petto in fuori, piglio sicuro, passo convinto. E i motorini ti schiveranno. Noi ancora come modo di dire lo usiamo… “attaversiamo alla vietnamita?”. Ecco, magari darei un’occhiata di qua e di là prima.
6- A proposito di motorini. Mettiti su un marciapiede di una strada trafficata, inforca la macchina fotografica e aspetta. Lì, immobile. Senza fretta. E nel giro di 5 minuti vedrai passare due ruote carichi di qualsiasi cosa: frigoriferi, insegne al neon, intere famiglie con inclusa nonna, capre. Tutto. E altro che 10 scatti.
7- Fai una cosa da turista e vedi la baia di Halong da una barchetta da crociera… E la mattina svegliati presto, l’alba, il silenzio e la bellezza di quel posto surreale, ti resteranno dentro per sempre.
8- Gira tra i mercati. Forse è un consiglio banale ma su quelle bancarelle c’è un mondo. Dai tessuti, ai bracciali, alle bancarelle di cibo davanti alle quali rimarrai a bocca aperta (e naso chiuso). Bellissimi labirinti attraverso cui scoprire ancora di più il loro mondo.
9- Fatti cullare dal Mekong e magari dormi in un albergo galleggiante. Ecco, magari non quando hai un attacco di cervicale perchè altrimenti può essere una tortura. Noi avevamo scelto un tour di 3 giorni se non sbaglio, e devo ammettere che è stato interessante e bellissimo. Una notte sono stata fino alle 2 a guardare dalla finestra le luci e la foschia di quel piccolo mondo. Compra un cappello a cono prima di ripartire, portalo con te, riannusarlo a casa, ci sentirai quelle strade, l’odore di quell’acqua.
Buon viaggio… A te e a chi sogna il Vietnam. Quasi quasi ci torno.