CONSIGLI UTILI PER DIVENTARE DEGLI OTTIMI CORRUTTORI - Siamo un Paese in cui un buon imprenditore “deve” saper corrompere

Creato il 01 novembre 2011 da Ciro_pastore
La mia, lunga e disdicevole, frequentazione di ambienti adusi ad indulgere alle lusinghe di procaci e disinibite sirene che offrono piacevoli ed insperati benefici legati alla posizione ricoperta in politica o nell’amministrazioni/aziende pubbliche, mi ha portato ad immaginare una sorta di vademecum del Buon Corruttore.In questa improba impresa mi fa da insperato aiuto anche la frequentazione di una insospettabile, quanto scaltrissima, responsabile d’acquisto che inconsapevolmente mi consegnò, nel corso degli anni, un patrimonio di conoscenze in materia, avvalorato dalla semplice osservazione della sua indiscutibile nonché anomala professionalità. Alla fine di questo percorso esperenziale, pertanto, tento di dare una sistemazione tassonomica alle possibili varianti che la pratica di molti, e l’acume dei più scaltri, ha sedimentato in un particolarissimo processo storico che potremmo definire unaEpopea della Corruzione.Si badi bene, la mia non è apologia di reato, o peggio, istigazione a delinquere. Quelle che seguono sono solo delle fulgide linee guida, dei suggerimenti già verificati sul campo, per consentire al corruttore in erba di evitare gli errori più banali, tipici di chi si avvicina da neofita ad una pratica, la corruzione, che, invece, necessita di un’approfondita conoscenza dei meccanismi, oltre che della indispensabile dose di sangue freddo ed amore per l’azzardo.
L'acquisto di beni per conto di un’amministrazione o azienda pubblica è un campo di corruzione in cui troviamo spesso l'archetipo dello scambio corrotto: il venditore di mobili d’ufficio che vuole aggiudicarsi il contratto di fornitura degli arredi per un certa azienda pubblica paga una tangente al responsabile degli acquisti per ottenere acquisti di valore maggiore al necessarioTuttavia anche in questo settore, che rientra pienamente tra le competenze dei funzionari amministrativi, a volte anche di basso li­vello, si sono rilevati casi di corruzione che superano il singolo scambio e si sono organizzati in rete di rapporti corrotti.
Spesso la corruzione sistemica crea un tale clima di affidabilità e normalità, tanto da trasformare i corrotti in semplici ven­ditori di corruzione. Si diffonde, così, una cultura diffusa (altrimenti non si spiegherebbe il gran­de numero di persone coinvolte), un modus operandi che viene tra­smesso insieme alle regole non scritte di comportamento interno al sistema. Aderire al sistema diventa molto conveniente: si determinano non solo vantag­gi materiali, ma anche un ridotto costo morale della corruzio­ne stessa. Se un certo comportamento è condiviso den­tro un ambiente esso non viene colpevolizzato. E lo stesso soggetto singolo perde, man mano, la coscienza della criminosità del comportamento.
Ma passiamo ora al vero e proprio campionario dei meccanismi corruttivi. Una sorta di florilegio delle best practices: il Manuale dell’Onesto CorruttoreSi elencano qui di seguito alcuni metodi impiegati per corrompere i funzionari infedeli. Non si tratta certamente di metodi innovativi e non rappresentano che una piccola parte degli strumenti utilizzati:Assunzione familiari: L’imprenditore assume direttamente nella propria impresa o fa assumere ad imprese collegate un parente o persona indicata dal funzionario infedele.Pagamento di viaggi: L’imprenditore corruttore paga per viaggi effettuati dal funzionario corrotto che con la propria famiglia si recherà in amene località sul Mar Rosso o nell’Oceano Indiano a spese dell’azienda/amministrazione.Ticket, buoni acquisto, ingressi in strutture di divertimento: L’imprenditore acquista preventivamente pacchetti che poi gira al funzionario infedele che realmente ne gode. Si tratta di argent de poche che di solito viene utilizzata per ingraziarsi i livelli più bassi del sistema corruttivo. Quanti piccoli impiegatucci/e hanno così accesso a locali alla moda, tipo saune o terme, o possono portarsi a casa gadget elettronici all’ultimo grido (cellulari, pc, televisori, ecc.).Scambio di fondi mediante un’impresa legittima: Un’impresa controllata (anche indirettamente) dal funzionario infedele versa una grossa somma di denaro ad una società a pagamento di fatture fittizie per presunti compensi per consulenze. Questa società a sua volta emette assegni pagabili ad uno dei suoi funzionari che li incassa con l’aiuto di un funzionario di banca. Il contante viene restituito ai funzionari della prima società della quale fa parte il funzionario infedele.Trasferimento di fondi mediante un’impresa fittizia: Viene aperto un conto bancario con un nome fittizio come canale per convertire gli assegni in contanti. Vengono preparate delle fatture a nome dell’impresa fittizia come prova degli acquisti. Gli assegni emessi all’impresa fittizia vengono depositati e in seguito viene prelevata la valuta.Pagamenti indiretti a funzionari infedeli: Un metodo scoperto per effettuare pagamenti indiretti a funzionari consiste nell’effettuare pagamenti ad uno studio legale. In questo caso, l’avvocato agisce come semplice intermediario a cui vengono emessi gli assegni per presunti servizi legali resi. I versamenti vengono depositati sui conti fiduciari dell’avvocato e da questi conti vengono effettuati i pagamenti al funzionario corrotto. Questo metodo passa anche per il tramite di società di pubbliche relazioni, pubblicità o contabilità.Pagamento indiretto di tangenti: un metodo consiste nella formulazione di una richiesta di donazione per un ente senza fini di lucro, non costituito ai fini dell’esercizio di un’attività di impresa, da parte di un funzionario che fa parte dell’alta dirigenza di questo ente.Sovrafatturazione rispetto al prezzo effettivo di mercato: la differenza tra la somma ricevuta e il prezzo normale viene in seguito versata ad un intermediario dopo la deduzione degli utili dell’impresa interessata (la difficoltà consiste nell’identificazione dell’intermediario che solo di rado è designato come tale nei libri contabili della società).Royalties: L’incasso di royalties viene registrato come passività sui libri contabili di una società invece di figurare nelle attività. Il pagamento della presunta passività viene effettuato prima della fine dell’esercizio della società. Il pagamento viene effettuato presso una società di gestione situata in un paradiso fiscale che viene presentata come beneficiaria del reddito da royalties. La mancata registrazione delle royalties nelle attività o il versamento alla società di gestione come spesa sui libri contabili della società che non ha passività alla fine dell’anno può rendere ancor più difficile il rilevamento di un pagamento ad un pubblico ufficiale.
Ma la vera chicca, il sistema più furbo, riservato a corruzioni di maggiori dimensioni economiche, è il seguente:
Il corruttore propone di acquistare un bene immobile del corrotto versandogli una caparra confirmatoria (ex art. 1385 c.c.) che, come tutti sanno, è frequente nelle compravendite immobiliari. Se la parte che ha concesso la caparra si rende inadempiente, l'altra parte può recedere dal contratto e trattenere la caparra. In questo caso, a fronte dell’intento corruttivo, l’imprenditore non darà seguito al suo obbligo contrattuale di acquistare l’immobile entro la data pattuita nel preliminare e l’altro contraente, il corrotto, non dovrà fare altro che trattenere la caparra quale ristorno dell’inadempienza. Et voilà, il gioco e fatto…
Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli
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