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Consiglio d'europa: ok al "rapporto marty" sui crimini di guerra in kosovo

Creato il 01 febbraio 2011 da Pasudest
di Marina Szikora [*]
Il Consiglio d'Europa nella sua sessione di gennaio ha confermato il rapporto di Dick Marty sul traffico di organi umani e criminalita' organizzata in Kosovo e ha dato sostegno alle indagini indipendenti relative a tutti gli elementi e nomi elencati nel rapporto dell'esperto svizzero. La maggioranza dell'Assemblea parlamentare ha approvato la risoluzione che sostiene il "rapporto Marty" confermando l'impegno che deve mettere luce su tutti gli atti criminali. A favore della Risoluzione hanno votato 169 deputati, 8 ne sono stati contrari e 14 gli astenuti. E' stato approvato anche l'emendamento di Dick Marty che chiede la definizione delle competenze dell'Eulex e/o qualche altro organo giuridico internazionale con mandato di svolgere le indagini. La risoluzione approvata lo scorso martedi' chiede la protezione delle fonti giornalistiche in quanto principale condizione del lavoro dei giornalisti e diritto all'informazione pubblica relativa alle questioni di interesse pubblico.
Nel suo intervento a Strasburgo, Dick Marty ha sottolineato che il suo documento sul traffico di organi umani non tratta la questione dello status del Kosovo come nemmeno le relazioni tra Serbia e Kosovo. Secondo le sue parole, non si tratta neanche di un rapporto contro i cittadini del Kosovo o contro il popolo albanese, non e' un rapporto che favoreggia la parte serba bensi' un documento sui diritti umani. Marty ha anche avvertito sulla situazione scandalosa relativa alla protezione dei testimoni nei processi che si trovano davanti al Tribunale per i crimini di guerra in ex Jugoslavia. Nel dibattito che si e' svolto a seguito dell'intervento di Marty, il rappresentante del gurppo dei socialisti, Claus de Vriese ha sottolineato che questo documento conduce al periodo piu' buio della recente storia europea ma ha precisato che "non e' una questione di sentenza, non sta' al CoE di infliggere sentenze, bensi' di chiedere indagini sui possibili crimini" ha detto Vriese.
I gruppi parlamentari dei democratici e dei liberali si sono congratulati con Dick Marty per il suo lavoro difficile e coraggioso in cui, secondo le loro parole, si evita la politica e si focalizza sulle tragedie umane. Dall'altra parte, secondo il rappresentante albanese, Špetim Idrizi, il rapporto di Marty si basa "sulla iniziativa russa appoggiata dalla Serbia" che ha come obiettivo, senza chiare prove, di condannare l'Ue, Stati Uniti, Kosovo, Albania, Hachim Tachi e l'UCK. Secondo il vicepresidente del parlamento kosovaro, Džavid Haljiti, il documento rappresenta una pubblicita' contro l'indipendenza del Kosovo ma ha affermato che il Kosovo e' pronto affinche' siano indagate tutte le accuse nella maniera europea. "La verita' e' primaria per il futuro di pace nei Balcani" ha detto Branko Ružić, il rappresentante della Serbia annunciando che il suo paese dara' pieno sostegno agli sforzi di far luce sul destino delle persone scomparse. Il capo della delegazione parlamentare serba, Dragoljub Mićunović ha rilevato che la democrazia si basa sul rispetto dei diritti umani e che sia compito del CoE ma anche di tutti gli uomini di scoprire la verita'. In questo caso, il signor Dick Marty sta' aiutando la verita', ha detto Mićunović a Strasburgo.
L'esito della sessione parlamentare di PACE e' stato salutato molto positivamente in Serbia. Il capo del gruppo parlamentare "Per la Serbia europea" Nada Kolundžija ritiene che si apre un nuovo capitolo per stabilire la piena verita' su quello che succedeva in Kosovo e ha sottolineato che il documento e' importante per la Serbia perche' illustra le stesse affermazioni che precedentemente sono state individuate in Serbia. Nel Partito democratico serbo ritengono che l'inizio dei colloqui tra Belgrado e Priština non deve essere ostacolato pero' dal fatto che verranno fatte indagini contro alcuni attuali esponenti di lavoro pubblico in Kosovo. Secondo Nada Kolundžija, la risoluzione del CoE non si deve utilizzare a scopi interni politici ma deve contribuire a stabilire la verita', la responsabilita' e portare al processamento dei colpevoli. Miloš Aligrudić, un altro rappresentante serbo e capo del gruppo parlamentare del DSS nel Parlamento serbo, ritiene che sia importante che per la prima volta in una tale istituzione si parla di crimini contro i serbi.
La relatrice del PE per il Kosovo, Ulrike Lunaček ha affermato che le indagini devono essere appoggiate sia dagli stati membri dell'Ue che dagli Stati Uniti. Nel suo comunicato, la relatrice del PE per il Kosovo si aspetta che le autorita' kosovare ma anche quelle albanesi collaborino strettamente nelle indagini con l'Eulex.
"L'opinione pubblica della Serbia e quella internazionale si aspettano che la comunita' internazionale e in particolare KFOR ed EULEX intraprendano misure adeguate affinche' si possa arrivare alla verita' relativa al rapporto di Dick Marty" ha detto Slavica Đukić Dejanović, presidente del Parlamento serbo. Sonja Licht, presidente del Fondo di Belgrado per l'ecellenza politica ha sottolineato l'importanza di trovare la modalita' per condurre indagini serie perche' e' indispensabile per il diritto internazionale e per lo stato di diritto. Secondo le sue parole, a causa del fatto che il Tribunale dell'Aja e la Corte Internazionale permamente (ICC) non hanno competenzei in questo caso, e siccome l'Eulex non puo' efficacemente condurre le indagini in Albania, sara' necessario trovare una modalita' innovativa per condurre indagini internazionali.
Per Čedomir Jovanović, leader del Partito liberaldemocratico la risoluzione e le reazioni dei parlamentari del CoE rappresentano una soddisfazione morale per le famiglie delle persone sequestrate in Kosovo. "La Serbia moderna in questo momento ha molte ragioni per quel tipo di soddisfazione su cui finora non aveva diritto, soprattutto perche' non riuscivamo a trovare dei partner e comprensione nel mondo" ha detto Jovanović a Strasbourgo aggiungendo che la risloluzione di PACE rappresenta incorraggiamento per tutti quelli che in Sebia hanno fatto molto per l'affermazione dei diritti umani, diritti civili e che hanno lottato contro la politica che si realizzava attraverso i crimini.
Per la BBC britannica, Dick Marty ha dichiarato pero' che il suo rapporto sul traffico di organi umani in Kosovo potrebbe restare una lettera morta sulla carta. Secondo Marty, appena si tratta del processo contro qualcuno che riveste un alto incarico politico, viene constatato che semplicemente non ci sono testimoni. Ha aggiunto che i testimoni e le loro famiglie vengono impauriti e ci sono state perfino uccisioni di testimoni. Marty punta anche sul fatto che il piu' scioccante e' che il suo documento ha suscitato scandalo mentre l'uccisione di testimoni negli ultimi anni non ha destato nessuna preoccupazione e si e' rimasti indifferenti. "La comunita' internazionale deve reagire. Il problema e' che ci sono ancora molti ministri e politici appesantiti dalle decisioni prese nel passato e che dovrebbero smentire qualcosa che avevano fatto nel passato" ha valutato Marti. Secondo Marty, la nuova amministrazione americana potrebbe forse stabilire una nuova linea, soprattutto perche' Washington ha molta piu' influenza in Kosovo e nei Balcani e ha molta piu' credibilita' rispetto all'Ue. Marty si e' detto sorpreso dalla dichiarazione della capo della diplomazia europea, Cathrin Aschton che non e' necessario nominare un procuratore speciale per indagare sul traffico di organi. Secondo le sue parole, una tale istituzione giuridica ad hock e' indispensabile e dovrebbe trovarsi fuori dal Kosovo per essere in grado di proteggere i testimoni e le loro famiglie non soltanto durante il processo ma anche dopo. "Le offese del premier albanese Sali Berisha il quale mi da' del antisemita e rassista non sono soltanto volgari, ma rappresentano anche l'abuso politico del mio rapporto per risolvere i problemi interni che sta' affrontando" ha detto criticamente Marty.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è la trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 1 febbraio

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