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Consiglio di carta – “Il diavolo veste Zara”: Mia, una ragazza come noi

Creato il 23 marzo 2015 da Redazioneyg

Consiglio di carta - “Il diavolo veste Zara”: Mia, una ragazza come noi

Sono fermamente convinta che leggere sia una delle attività solitarie più belle e che anche uno di quei libri che non rientri per forza tra i libroni “da leggere una volta nella vita” meriti considerazione e possa trovare spazio nella nostra libreria personale. Questo, se il libro ha le caratteristiche seguenti: scrittura piacevole e scorrevole, una protagonista che fa la stilista e crede nei propri sogni, una perfetta aderenza al mondo dei giovani lavoratori di oggi, anche se con un pizzico di fortuna che poi molto spesso nella vita normale non c’è.

Insomma ogni tanto ci vuole anche una lettura così: semplice, frivola ma bene costruita e divertente! Un libro che si legge  di corsa perché così sembra scritto, che incuriosisce e fa fare il tifo, sin dalla prima pagina, per la protagonista!

E poi il mondo della moda ci piace così tanto! Per questo, la storia che vi propongo è quella di Mia, fashion designer di una famosissima casa di moda, la Luci.di, per la quale lavora a ritmi pazzeschi con passione e determinazione.

Inutile sottolineare le similitudini con l’ormai famosissimo “Il diavolo veste Prada”, che già il titolo ci ricorda. Questa volta però siamo in Italia, a Firenze per la precisione, e la protagonista potrebbe essere ciascuna di noi, giovani precarie, alle prese con un futuro ancora in mano agli elefanti che non se ne vogliono andare.

Mi è piaciuto il modo di scrivere di questa autrice: rapido, così come il ritmo di lavoro della protagonista che non ha un attimo di respiro. Ed è curioso e divertente il tema dei social network, che entrano pesantemente nelle pagine, così come nella vita di Mia e di molte di noi.

La storia ci viene raccontata come un libero sfogo con il quale Mia tenta di liberarsi, almeno per un po’, dalle fatiche estenuanti che ogni giorno supera in nome di un sogno grande che si porta dietro dall’infanzia.

E poi, in una sera strana, c’è l’incontro con uno chef affascinante, che da subito si rivela una persona speciale, ma che alcune vicissitudini fanno rimanere troppo misterioso.

Da questo evento, Mia inizia a porsi tante domande, sui sacrifici che sta facendo, sulla strada che percorre e proprio da qui decide di prendere in mano la sua vita per portarla al traguardo tanto desiderato. Per far questo utilizzerà gli strumenti a sua disposizione, quelli della società odierna, spesso odiati e incompresi dai grandi, ma dalle potenzialità infinite: i social network come bacchetta magica per trasformare le dinamiche di un sistema lavoro che poco valorizza le nuove risorse, restando ancorato alle comodità di una realtà vecchia e spesso superata.

Un libro che è molto più di una lettura semplice, perché in alcune pagine ritroviamo l’ansia e i dubbi che sentiamo tutti noi alle prese con un mondo che tante volte non è della nostra misura e ci sminuisce. Ma è anche un libro ironico, in cui, nonostante i sacrifici,c’è la voglia di farcela e la determinazione per trasformare le cose, tutte.

Consiglio questo libro anche a chi non è di solito interessato alla lettura, perchè la storia è molto carina e fa sognare. E direi che ogni tanto un po’ di sogno ci vuole!

“Il diavolo veste Zara”, di Mia Valenti (Mondadori)


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