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Consiglio di Stato su "aree da espropriare per ragioni di pubblica utilità"

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Le scelte operate dala PA in ordine alla localizzazione delle aree preordinate all’esproprio sono indefettibilmente contenute in un regolamento urbanistico che, come da consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato, risponde a scelte dell’amministrazione connotate da un’ampissima discrezionalità, costituendo apprezzamenti di merito che sono sottratti al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, salvo che non siano inficiate da irrazionalità od irragionevolezza, ovvero dal travisamento dei fatti in relazione alle esigenze che si intendono in concreto soddisfare. Tali scelte, inoltre, non necessitano di apposita motivazione, oltre quella che si può evincere dai criteri generali – di ordine tecnico discrezionale – seguiti nell’impostazione del piano urbanistico stesso, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti in favore di soggetti le cui posizioni appaiono meritevoli di specifiche considerazioni (cfr., ex multis, Cons. St., Sez. IV, 7 aprile 2008, n. 1476; id., 13 marzo 2008, n. 1095; id. 27 dicembre 2007, n. 6686; id., 10 dicembre 2007, n. 6326; id., 11 ottobre 2007, n. 5357; id., 8 ottobre 2007, n. 5210; id., 12 giungo 2007, n. 3072).


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