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Consiglio nazionale delle ricerche di Oristano Realizzato il pesce-robot

Creato il 10 aprile 2012 da Yellowflate @yellowflate

Consiglio nazionale delle ricerche di Oristano Realizzato il pesce-robotInquinamento marino? Insidiose e irregolari campagne di pesca? Da domani i pesci potranno essere salvati da un pesce-robot, realizzato e sperimentato con successo dai ricercatori dell’Istituto per l’ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche di Oristano (Iamc-Cnr), in collaborazione con l’Istituto politecnico della New York University (Nyu-Poly), che hanno anche testato la reazione comportamentale dei pesci alla sua presenza. I risultati dello studio hanno dimostrato che, in determinate condizioni, il robot viene accettato come un leader dai pesci reali, che lo seguono nei suoi movimenti. La ricerca, condotta da Stefano Marras (Iamc-Cnr) e Maurizio Porfiri (Nyu-Poly), è stata pubblicata sulla rivista ‘Journal of the Royal Society Interface’.

 Il successo dell’iniziativa nasce dalla tendenza dei pesci (e non solo loro) a voler risparmiare energia: il robot nuotando crea una depressione dietro di sè ed una sorta di risucchio, gli altri pesci si inseriscono nella scia seguendo il capofila e risparmiando fatica. “Il robot, realizzato presso la Nyu-Poly, è stato testato mentre nuotava assieme ai pesci in un tunnel di nuoto a differenti velocità del flusso”, spiega Marras. “Utilizzando delle tecniche innovative di velocimetria di immagine di particelle digitali, abbiamo dimostrato come il movimento biomimetico del robot riesca a creare condizioni di turbolenza tali che i pesci tendono a posizionarsi al suo seguito, così da sfruttare un vantaggio idrodinamico e ridurre il proprio costo energetico durante il nuoto”.

Le indagini finora condotte sulle interazioni tra robotica e biologia marina avevano utilizzato un pesce robot trascinato meccanicamente in un ambiente statico. “Il tratto innovativo di questa ricerca consiste nell’aver fatto interagire i pesci con un robot che imita artificialmente le caratteristiche degli organismi viventi, sia nelle fattezze che nel movimento, in un ambiente del tutto simile a quello reale”, prosegue il ricercatore Iamc-Cnr, “La possibilità di controllare il pesce artificiale, modulandone il movimento e osservando le reazioni degli animali, permette di ricavare utili informazioni sugli schemi collettivi seguiti dagli animali e apre nuovi orizzonti nelle metodologie di conservazione della specie, dal momento che si potrebbe influire sul comportamento dei pesci tramite il loro omologo meccanico”.

Se lo studio venisse validato in natura, facendo in modo che il robot venga seguito in differenti contesti ambientali, si aprirebbero quindi nuove prospettive di salvaguardia e conservazione di specie marine in pericolo. “L’allontanamento dei banchi di pesce dalle zone contaminate da fuoriuscite di petrolio o l’aggiramento di dighe che impediscono il regolare percorso migratorio legato alla riproduzione sono solo alcune delle condizioni di pericolo delle quali i pesci potrebbero avvantaggiarsi seguendo i robot”, conclude Marras.

Il rischio è che il pesce-robot, possa finire nelle mani di qualche spregiudicata multinazionale della pesca, che magari lo utilizzerebbe per guidare il branco lontano sì dall’inquinamento ma dritto dritto tra le maglie delle reti.(Adk)


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