Ieri era la giornata mondiale dell'ambiente, festa proclamata nel 1972 dall'ONU. Ogni edizione ha un suo tema specifico... l'anno passato il messaggio era "Think, eat, save"... pensa, mangia e risparmia... e quest'anno?
Sette miliardi di sogni. Un pianeta. Consumare con moderazione.
Si. Con moderazione.
E intanto stiamo consumando acqua, stiamo rovinando l'aria e stiamo prosciugando il pianeta lentamente (ma nemmeno troppo).
Sette miliardi di sogni. Un pianeta. Consumare con moderazione.
Che dire? Belle parole, ma i fatti? Belle parole, slogan meravigliosi che si arricchiscono di manifestazioni corali, di grandi feste, di grande rumore. Come l'Expo: per un giorno cuore della giornata mondiale dell'ambiente.
L'Expo, vetrina tra le altre cose di grandi multinazionali che parla di "moderazione"...
Sapevate che ogni anno nel mondo un terzo del cibo prodotto viene gettato durante uno dei passaggi dal produttore al consumatore? Seconco l'Unep, l'agenzia dell'Onu per l'ambiente questi 1,3 miliardi di tonnellate di derrate alimentari del valore di mille miliardi di dollari, sarebbero sufficienti a nutrire gli 870 milioni di persone che ogni giorno non hanno da mangiare, oltre a rappresentare uno 'spreco' di emissioni di CO2.
Un'enorme spreco di cibo e di risorse, un enorme spreco che la crescita del mercato globale ha peggiorato negli anni. E' condivisibile promuovere la moderazione nel consumo delle risorse, in altre parole la sostenibilità intesa nel senso più ampio del termine, e sostenibile può essere solo l'economica locale, sostenibile è la produzione in loco dei prodotti che servono al territorio, non può essere sostenibile la coltivazione intensiva di prodotti che poi dovranno percorrere chilometri per raggiungere la tavola. Non è sostenibile l'accaparramento di grandi lotti di terreno fertile nei paese poveri del mondo... allora per favore poche parole e tanti fatti: non serve proclamare la giornata dell'Ambiente una volta l'anno, occorre agire gli altri 364 giorni magari limitando la speculazione legata all'agricoltura intensiva.