Consumatori scatenati contro Apple: spot ingannevoli e garanzia troppo breve sui prodotti

Creato il 13 settembre 2011 da Riccardo Conti @YourLifeUpdated

Nuovi problemi per Apple in Italia

Jobs ha abbandonato (almeno apparentemente, in quanto è comunque rimasto in azienda) la guida di Apple, ma l’azienda di Cupertino procede senza sosta la sua scalata per diventare l’azienda più potente al mondo.

Dopo aver provato (senza esserci riuscita) a bloccare le vendite dei prodotti di Samsung prima in tutta Europa e poi nella sola Germania, ora Apple deve iniziare a difendersi dalle associazioni dei consumatori italiani.

Tutti noi, infatti, sappiamo che la garanzia sui prodotti Apple acquistati negli Apple Store (fisici ed online) è valida per un solo anno dopo l’acquisto. In Italia, però, per legge la garanzia sui prodotti deve essere di due anni ed interamente offerta dal rivenditore. Se acquistiamo un prodotto Apple alla Mediaworld, ad esempio, il primo anno di garanzia lo copre Apple, il secondo lo copre Mediaworld. Stesso discorso per altri rivenditori come Unieuro, Comet, MarcoPolo Expert e tanti altri.

Con i prodotti Apple acquistati negli Apple Store le cose funzionano diversamente: Apple offre il primo anno, mentre il secondo anno di garanzia va acquistato a parte pagando cifre anche piuttosto alte. La cosa è contraria alla legge italiana e finalmente, dopo numerose segnalazioni, le associazioni a tutela dei consumatori stanno iniziando a muoversi per fare valere i nostri diritti di acquirenti.

Ma le grane per Apple non finiscono qui!

Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, ha presentato un ricorso all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per segnalare lo spot che promuove la funzione AirPlay di Apple, trasmesso sui canali televisivi nazionali e visibile in Rete su Youtube proprio in questi giorni.

La pubblicità recita: “Se non hai iPhone, non hai AirPlay, il modo semplice di ascoltare la musica che hai sul telefono sul tuo stereo. O guardare le foto che hai scattato sulla tua tv, e se vuoi condividere il tuo film preferito anche questo è semplice…”.

Secondo Altroconsumo, il messaggio pubblicitario “è ingannevole, dal momento che la funzione AirPlay è utilizzabile soltanto se si è in possesso di una Apple Tv (di seconda generazione), di altoparlanti o ricevitori AirPlay. Nessuna possibilità di utilizzo, invece, da parte dei consumatori che posseggono supporti stereo e tv di differenti case produttrici: tutto ciò non è specificato dalla pubblicità, in cui si parla genericamente di televisori e stereo. Un’omissione che, come abbiamo segnalato all’Antitrust, può indurre il consumatore a prendere una decisione di acquisto che non avrebbe altrimenti preso.

Altroconsumo ha richiesto quindi all’Autotorità Garante della Concorrenza e del Mercato che “ne inibisca la continuazione, che, considerata la sussistenza dei motivi d’urgenza, intervenga comunque cautelativamente per sospenderla provvisoriamente e che sanzioni la società che ha posto in essere tala pratica commerciale scorretta“.

Vedremo come evolveranno le cose. Apple è una grossa e potente società, ma non per questo ha il diritto di infrangere le leggi dei vari Paesi in cui sono commercializzati i suoi prodotti, soprattutto se è il consumatore finale a doverci rimettere.


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