Consumption Tax del Governo Britannico per tassare il gambling online

Da Poli @PoliPoker_

Geoge Osborne, Cancelliere del partito conservatore britannico, ha annunciato il budget annuale che contiene novità importanti per il settore gambling online.

La finanziaria prevede l’introduzione di una tassa sul consumo per il settore di gioco d’azzardo online, ovvero le società di gambling online che offrono il loro servizio al mercato UK saranno tassate in base al luogo geografico dove il cliente risiede e non dove i si trova la sede legale della compagnia.

Osborne ha dichiarato che tale misura porterà nelle casse dell’erario britannico una parte delle tasse che ora vengono interamente pagate offshore dopo la legge del partito laburista che aveva permesso loro di trasferirsi all’estero alla ricerca di regimi fiscali favorevoli.

Nel 2007 l’allora Cancelliere Gordon Brown aveva fissato un’aliquota fiscale per gli operatori di gambling online al 15%, cosa che aveva costretto molti brand tra i quali Ladbrokes, William Hill e Betfair a lasciare il paese e rifugiarsi in paradisi fiscali quali Gibilterra, Malta e Isle of Man, solo per citarne alcuni.

Altri bookmakers britannici, Coral e Bet365, decisero di rimanere trovando sempre più difficile competere con le aziende che, pur offrendo il loro servizio a clienti del Regno Unito, godevano di un regime fiscale molto minore rispetto al 15%.

James Midmer, portavoce di Betfair, ha dichiarato che Betfair si auspica di poter collaborare con il governo britannico per trovare una soluzione equa relativamente all’aliquota fiscale e all’apertura del mercato tale da non limitare la competizione nel settore.

Dirk Vennix, AD dell’Associazione dei Bookmakers inglesi (ABB) si è detto molto deluso per  l’introduzione della tassazione sul consumo, tassa che a suo parere mettere a repentaglio la sopravvivenza di 2.600 negozi di scommesse e 11.000 posti di lavoro.


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