Talenti che, formatisi ai margini dell’underground più vero, scelgono un approccio al genere personalissimo, spesso sfrontato ed orgogliosamente innovativo. Jeremiah Kipp è proprio uno di questi; un filmmaker “puro” – è anche sceneggiatore, produttore e redattore per Fangoria e Shock Cinema – che dimostra, fin dai primi cortometraggi, una personale poetica matura e ben definita.
“Koreen (Zoe Daelman Chlanda) ed il suo ragazzo Westy (Robb Leigh Davis) assumono un particolare allucinogeno. Inizieranno un pericoloso viaggio sensoriale disseminato di paure, caos, sangue e follia”
Merito di una montaggio e di una fotografia curatissimi (entrambi opera di Dominick Sivilli), di una notevole sensibilità scenografica e di una regia che, diligentemente, non soffoca la vicenda con inutili virtuosismi ma valorizza i bravi protagonisti, Contact si rivela una preziosa sorpresa all’interno del panorama indy newyorkese. Un’opera che rimanda al tocco minimale del primo Jess Franco, quando la forza delle immagini oscuravano naturalmente i dialoghi, come a volerne sottolineare esplicitamente la centralità e l’importanza. Azzeccato poi l’omaggio visivo al capolavoro gore di Brian Yuzna Society (1989), che ben sintetizza la deriva allucinogena di Koreen e Westy.
In attesa dei prossimi progetti cinematografici di Kipp (Swine, con Tom Savini nel ruolo di un sadico assassino!), possiamo davvero auspicare una reale, libera e soprattutto radicale palingenesi per il moderno cinema horror.
Contact è visibile gratuitamente online su questo link