Sabato 25 ottobre a Torino, promossa da Area Onlus e dalla Fondazione Agnelli, si è tenuta una giornata di studio dal titolo BEST4BES l’editoria accessibile come strumento di apprendimento, inclusione e crescita sociale, nell’aula magna del Liceo Gioberti, il liceo in cui studiarono Piero Gobetti e Leone Ginzburg, assieme a tanti altri che, negli anni, hanno occupato i banchi della storica istituzione educativa della città. Un luogo ideale per parlare di lettura, di inclusione, di accesso, di libri necessari per crescere. Necessari per crescere o per vivere, come ci suggerisce il professor Andrea Canevaro nel suo prezioso intervento di apertura. Un intervento che è un invito a riflettere sul pensiero, sul tempo dell’elaborazione, sulle possibilità, sulla contaminazione, sull’accessibilità, sulla scrittura e sull’etica della conoscenza. Intervento che ci ha offerto anche la visione di una parte di documentario che racconta la storia di Joey Deacon e della realizzazione della sua autobiografia, una autobiografia speciale, apparentemente impossibile, se non si fosse attivato un sistema virtuoso che ha permesso al pensiero di diventare parola comprensibile, alla parola di diventare scritto, allo scritto di diventare libro, tutto in tempi straordinariamente dilatati e necessari. Nell’occasione del convegno, che mi ha visto intervenire come Giannino Stoppani e come Presidente di Ibby Italia, ho condiviso con il pubblico un libro scoperto grazie a Marcella Terrusi che, dal Congresso Ibby di Città del Messico dello scorso settembre, mi invitava a guardare il lavoro di Gusti. E la scoperta ha portato ad un libro davvero unico, un libro che raccoglie tutti i punti che, nella giornata di sabato, sono stati il filo conduttore tra i diversi interventi: Mallko y papà, il titolo, Oceano Traversia la casa editrice che lo ha dato alle stampe. Un libro generoso in cui Gusti racconta il rapporto con suo figlio, affetto da sindrome di Down, un rapporto che entra nell’intimità della relazione in un quotidiano pronto per essere condiviso da chi sfoglia il libro, guarda le immagini, legge le parole. Un libro elaborato in un tempo lungo, che ha permesso all’autore di trasformare le gioie e le tristezze in illustrazioni e scritture forti, a volte dolorose, sempre coinvolgenti. Un libro che emoziona e fa riflettere, un libro che aiuta, testimone di una vita vissuta che Gusti, fuori dagli esercizi egotici così frequenti nella nostra società, mette a disposizione di tutti. Un libro che è contenuto, bellezza, la bellezza che tocca i sensi e l’anima, e poi qualità della proposta grafica, ricerca nell’impaginato e nelle soluzioni visive che fanno incontrare, con grande maestria, caratteri, segni, disegni, fotografie.
Sabato 25 ottobre a Torino, promossa da Area Onlus e dalla Fondazione Agnelli, si è tenuta una giornata di studio dal titolo BEST4BES l’editoria accessibile come strumento di apprendimento, inclusione e crescita sociale, nell’aula magna del Liceo Gioberti, il liceo in cui studiarono Piero Gobetti e Leone Ginzburg, assieme a tanti altri che, negli anni, hanno occupato i banchi della storica istituzione educativa della città. Un luogo ideale per parlare di lettura, di inclusione, di accesso, di libri necessari per crescere. Necessari per crescere o per vivere, come ci suggerisce il professor Andrea Canevaro nel suo prezioso intervento di apertura. Un intervento che è un invito a riflettere sul pensiero, sul tempo dell’elaborazione, sulle possibilità, sulla contaminazione, sull’accessibilità, sulla scrittura e sull’etica della conoscenza. Intervento che ci ha offerto anche la visione di una parte di documentario che racconta la storia di Joey Deacon e della realizzazione della sua autobiografia, una autobiografia speciale, apparentemente impossibile, se non si fosse attivato un sistema virtuoso che ha permesso al pensiero di diventare parola comprensibile, alla parola di diventare scritto, allo scritto di diventare libro, tutto in tempi straordinariamente dilatati e necessari. Nell’occasione del convegno, che mi ha visto intervenire come Giannino Stoppani e come Presidente di Ibby Italia, ho condiviso con il pubblico un libro scoperto grazie a Marcella Terrusi che, dal Congresso Ibby di Città del Messico dello scorso settembre, mi invitava a guardare il lavoro di Gusti. E la scoperta ha portato ad un libro davvero unico, un libro che raccoglie tutti i punti che, nella giornata di sabato, sono stati il filo conduttore tra i diversi interventi: Mallko y papà, il titolo, Oceano Traversia la casa editrice che lo ha dato alle stampe. Un libro generoso in cui Gusti racconta il rapporto con suo figlio, affetto da sindrome di Down, un rapporto che entra nell’intimità della relazione in un quotidiano pronto per essere condiviso da chi sfoglia il libro, guarda le immagini, legge le parole. Un libro elaborato in un tempo lungo, che ha permesso all’autore di trasformare le gioie e le tristezze in illustrazioni e scritture forti, a volte dolorose, sempre coinvolgenti. Un libro che emoziona e fa riflettere, un libro che aiuta, testimone di una vita vissuta che Gusti, fuori dagli esercizi egotici così frequenti nella nostra società, mette a disposizione di tutti. Un libro che è contenuto, bellezza, la bellezza che tocca i sensi e l’anima, e poi qualità della proposta grafica, ricerca nell’impaginato e nelle soluzioni visive che fanno incontrare, con grande maestria, caratteri, segni, disegni, fotografie.
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