Conte: “Il mio futuro? Qui, ma con idee chiare”

Creato il 04 maggio 2013 da Mbrignolo

NOTIZIE (Torino). Scudetto? Subito. Futuro? Margherita: togliere un petalo alla volte e vedere che verrà fuori. Antonio Conte non ne vuole più sapere. Basta discussioni, adesso la sua Juventus si vuole prendere lo scudetto. Serve solo un punto, da cogliere domenica pomeriggio contro il Palermo. Senza indugi. “Domenica dobbiamo vincere lo scudetto – esordisce il tecnico bianconero in conferenza stampa -. Ci si prospetta il traguardo e lo dobbiamo tagliare. Senza ‘se’ e senza ‘ma’. È stata un’annata lunga, stancante per tanti punti di vista. E adesso dobbiamo completare l’opera, un percorso entusiasmante che ci vede in testa dalla prima giornata. Anzi, dall’anno scorso. È una cosa rara, abbiamo bruciato le tappe. È stato un gran lavoro da parte di tutti. Da Agnelli a Marotta passando ai ragazzi. Abbiamo fatto un lavoro incredibile per la celerità che ci ha visto già portare risultati. Abbiamo bruciato le tappe, secondo i nostri calcoli saremmo stati competitivi per lo scudetto nella prossima stagione”.

Il tecnico pugliese diventa più serio soltanto quando si parla del futuro: “Tutto quello che è accaduto in questi due anni è frutto della programmazione mia e della società. Non abbiamo lasciato niente al caso. Ma è giusto che ogni anno, a fine campionato, ci si sieda al tavolo e si valutino tutte le situazioni per cercare di capire cosa fare. Per rispetto dei tifosi, della società, dei calciatori e dell’allenatore. Sono normali situazioni che devono avvenire e ci permettono di programmare quello che accadrà l’anno venturo. L’anno prossimo sarà difficilissimo alzare l’asticella e sarà giusto capire quello che ci attende per il rispetto di tutti”. E, infine, la frase che non può lasciare sereni i tifosi. La domanda è scontata: “Può garantire che resterà alla Juventus?”. Ecco la risposta: “L’uomo Antonio Conte vuole restare alla Juventus. Poi c’è il professionista. E quello nel rispetto dei tifosi e della società deve avere chiara la situazione. Per il bene di tutti bisogna confrontarsi. Non ho mai pensato ai soldi, ho lasciato contratti importanti come a Bari dopo la promozione e a Bergamo. L’aspetto economico non conta niente. Per il resto c’è bisogno di programmare. Le stagioni non si programmano a gennaio o febbraio, è un’illusione. Abbiamo le idee chiare, ma dobbiamo confrontarci. Potrebbe anche esserci discordanza di vedute con la dirigenza. Non è mai successo, mi auguro che non sia questa la prima volta”.


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