Questo mio articolo è apparso sul numero 1 della rivista ROMANCE MAGAZINE del maggio scorso. Lo pubblico ora volentieri anche sul blog per tutte le amiche che non hanno avuto modo di leggerlo sulla rivista.Buona Lettura.
I sondaggi fra le lettrici evidenziano che il sottogenere romance più letto nel nostro paese è quello storico. Forse perché oltre a quello ben poco altro offre il mercato?
E’ un dato di fatto: per la lettrice italiana media romance è soprattutto sinonimo di historical romance; le storie romantiche ambientate in altre epoche, soprattutto se nel primo Ottocento, sono quelle più ricercate e lette.
Il fenomeno, a dir la verità, non è strettamente italico, anche negli USA basta sbattere un duca o un conte in copertina ( o, meglio, nel titolo) per fare impennare le vendite, con la sola differenza che negli Stati Uniti l’offerta di romance è vastissima, le case editrici grandi o piccole specializzate nel genere sono decine, così che ogni singolo gusto ed inclinazione delle lettrici riguardo a sottogeneri ed ambientazioni può essere soddisfatto, mentre in Italia le scelte delle romance fans si sono dovute giocoforza conformare alle politiche editoriali di due o tre grandi case editrici che per anni hanno incentrato la loro produzione prevalentemente su traduzioni di romance storico anglosassone.
Che l’ambientazione storica sia affascinante e stimoli la fantasia più di un’ambientazione contemporanea probabilmente è vero, ma negli anni la tipologia della lettrice media di storie romantiche è cambiata, come in parte sono cambiati i suoi gusti, mentre il tipo d’offerta sembra essere rimasta essenzialmente la stessa di dieci, quindici anni fa. Relativamente ai romanzi lunghi, l’historical romance continua a essere il re incontrastato delle edicole italiane.
Leggendo prevalentemente romanzi rosa in lingua originale, il problema di questa egemonia mi tocca solo marginalmente. Mi piacciono gli storici, ma quando sento il bisogno di ‘cambiare aria’ e passare a storie ambientate ai giorni nostri, lo switch è semplicissimo perché l’offerta di contemporary romance in lingua originale è ampia e variegata. Se mai c’è l’imbarazzo della scelta. Questo se leggessi solo in italiano non potrei farlo con altrettanta facilità perché, escludendo i romanzi brevi come per esempio quelli delle collane Harmony, l’offerta mensile di rosa contemporanei lunghi in italiano è piuttosto scarsa. Se poi la mia sete di novità mi spingesse a desiderare di leggere romance d’azione la scelta si ridurrebbe ai minimi termini.
Perché tanta penuria quando sul mercato americano, che è la fonte principale di approvvigionamento delle case editrici nostrane, si trovano contemporanei per tutti i gusti? La risposta, a sentire gli editori, starebbe nel fatto che alle italiane i rosa contemporanei lunghi interessano poco e i romantic suspense ancora meno.
Difficile credere a certe giustificazioni quando in altri paesi europei, non necessariamente più evoluti del nostro, le vendite di contemporary romance vanno a gonfie vele e ci sono autrici che vendono i diritti dei loro romanzi non solo in Francia, Germania e Spagna, ma anche in Russia, Bulgaria, Cecoslovacchia e Turchia ! Perché in Italia no?
Julie James
Gli storici sono affascinanti, ma sarebbe ora che crescessero anche le collane dedicate ai romanzi contemporanei. Ci sono tantissime autrici che meriterebbero di essere tradotte. Una di queste l’ho scoperta recentemente ma mi ha letteralmente fulminato per l’elegante vivacità da commedia sofisticata delle sue storie. Sì, sono sicura che le italiane adorerebbero i romanzi di Julie James.
Con soli tre libri al suo attivo, la James (ex avvocato, originaria di Chicago) è riuscita nel giro di tre anni ad emergere nell’affollatissimo mondo del romance americano grazie alla qualità del suo stile di scrittura e delle sue storie metropolitane, tutte ambientate nell’ambito legale.Dalle brevi note biografiche sul suo sito (http://www.juliejamesbooks.com) scopriamo che ha anche scritto sceneggiature per il cinema e ripensando al suo stile, la cosa non stupisce. I suoi romanzi, infatti, si basano su una perfetta combinazione di dialoghi serrati fra i protagonisti, spesso impegnati in una spumeggiante ‘guerra fra i sessi’ a colpi di battute caustiche e divertenti che ricordano da vicino quelle delle commedie di Katharine Hepburn e Spencer Tracy. Questa ‘qualità cinematografica’ rende le sue storie anche molto veloci da leggere, ma sono talmente divertenti che è un peccato che finiscano! Assolutamente tutta da godere è anche la sua abitudine di tratteggiare protagonisti dai caratteri ugualmente forti e per niente compatibili sulla carta. Le sue eroine non cadono mai ai piedi del protagonista al primo sguardo,anzi se mai lo odiano , ed essendo solitamente donne che devono combattere ogni giorno per farsi largo in un ambiente lavorativo dominato dallo strapotere maschile, non sono prede facili. Questo naturalmente rende la trama particolarmente avvincente per quelle che come me amano vedere un po’ di conflitto fra i protagonisti prima che cupido scagli la sua freccia. Nel suo romanzo di esordio, Just the Sexiest Man Alive ( ed.Berkley, Sensation, 2008) , Taylor Donovan, avvocato specializzata in cause per molestie sessuali sui luoghi di lavoro, è mandata dal suo studio in trasferta a Hollywood a fare, suo malgrado, da coach al fascinosissimo Jason Andrews , da poco eletto ‘l’uomo più sexy vivente’, che deve interpretare la parte di un avvocato in un prossimo film. Abituato a schiere di fans adoranti, Jason pensa che basti un suo sguardo e il suo miglior sorriso a far diventare la bella avvocatessa un’altra delle sue facili conquiste, ma Taylor non ne può più di uomini dall’ego ipertrofico e gli dà immediatamente il due di picche. Naturalmente il suo rifiuto non farà che alimentare ancora di più l’interesse di Jason per lei, in un vivace scontro fra personalità, condito con abbondante tensione sessuale che porterà i due, costretti a lavorare insieme, per lo più a scontrarsi ma anche a rivelarsi l’uno all’altro al di là dei cliché della seria avvocatessa e del fatuo attore. E alla fine cadranno anche i pregiudizi, condicio asine qua non per innamorarsi veramente.
In Practice Makes Perfect(ed. Berkely Sensation, 2009), secondo romanzo della James, la ‘guerra fra i sessi’ è invece ambientata in un importante studio legale di Chicago ed è una lotta senza esclusione di colpi bassi per la conquista di un posto come socio dello studio. A contenderselo sono Payton Kendall e J.D.Jameson, che per otto anni hanno lavorato notte e giorno per lo studio con uguale impegno e dedizione e che si sarebbero aspettati un giorno di poter diventare soci entrambi. Ma alla fine solo uno di loro arriverà ad ottenere il posto e l’altro, com’è tradizione dello studio, dovrà andarsene.
Anche in questo caso, i protagonisti, molto diversi fra loro sia per carattere che per estrazione sociale, pur non piacendosi particolarmente si trovano obbligati a lavorare insieme. E lavorare fianco a fianco, nonostante siano rivali, porterà Payton e J.D. a conoscersi meglio, a scoprire qualità inaspettate l’uno dell’altra e ad apprezzarsi, facendo infine divampare una passione che ha covato per anni sotto la cenere. E quanto sono belli questi fuochi inaspettati! Peccato solo che la James abbia preferito mantenere il lato sensuale del romanzo a livelli moderati e che arrivati al dunque tutto si sfumi quasi subito, lasciando i particolari più hot alla fantasia di chi legge. In questo caso, dopo oltre duecento pagine cariche di splendida tensione sessuale, avrei preferito che l’autrice descrivesse la loro passione con la stessa abilità e ricchezza di sfumature usata per i loro vivaci scambi verbali. Ma questo è solo un piccolo neo in un romanzo che per il resto è un vero gioiello del genere e che potrebbe essere il soggetto perfetto per una bella commedia sentimentale. Chi otterrà alla fine l’ambita carica di socio non ve lo dico…perché spero che prima o poi possiate scoprirlo da sole!
Che la James sia un’ammiratrice della divina Jane Austen e in particolare di Orgoglio e pregiudizio a questo punto è ormai palese. Nel suo terzo e ultimo romanzo in ordine di tempo,Something About You (ed. Berkley Sensation, 2010), infatti, l’impedimento alla realizzazione del rapporto amoroso nasce ancora una volta dall’ istintiva antipatia e poca fiducia fra i due protagonisti, nonostante la più o meno conscia reciproca attrazione. Questa volta il tutto è anche condito da un pizzico di suspense. Cameron Lynde è un pubblico ministero testimone involontaria di un omicidio e della sua protezione viene incaricato l’agente dell’FBI Jack Pallas.Per Jack e Cameron non è il primo incontro. Tre anni prima lei gli aveva mandato in fumo un caso che gli era costato mesi di duro e pericoloso lavoro sotto copertura e lui si era sfogato infamandola pubblicamente. Obbligati a stare insieme finché durano le indagini, Cameron e Jack dovranno riuscire ad appianare i reciprochi rancori per riuscire ad unire le forze e essere d’aiuto alla risoluzione del caso. E potete contare sul fatto che alla fine ci riusciranno,così come riusciranno ad innamorarsi, ma solo dopo una divertente serie di fulmini e saette. Anche in questo caso il romanzo è punteggiato da dialoghi scoppiettanti e la tensione sessuale è palpabile, sebbene le circostanze della trama allontanino un po’ questa storia dalla vivacità delle due precedenti. Non ci dispiace, in fondo, perché è un'altra bella declinazione dell’archetipo asteniamo che non ci stanchiamo mai di vedere riproposto in tutte le salse, purché la salsa sia preparata a regola d’arte. E la James in quest’arte ha dimostrato di essere abile e di riuscire ad affinarla di romanzo in romanzo. Il suo nuovo libro, A Lot Like Love, uscirà il prossimo marzo e ci potete contare che sarà mio! [*nota post articolo :adesso chiaramente questo libro è già uscito e l'ho già anche letto! Bello!] Mi dispiace solo che l’attesa per le lettrici italiane debba essere molto più lunga. Chissà quanto. Peccato, perché leggere un contemporary romance di Julie James è come guardare una di quelle i commedie sentimentali che non ci stanchiamo mai di vedere in TV. Quando la parola FINE appare sullo schermo, abbiamo voglia di tornare a vedere il film da capo,come un bambino con il suo cartone animato preferito. Perché sono queste il tipo di storie che ci fanno sognare e che danno senso e lustro a questo genere.
PIACCIONO ANCHE A VOI I ROMANCE CONTEMPORANEI? VORRESTE TROVARNE DI PIU' FRA I TITOLI PUBBLICATI OGNI MESE IN ITALIA? CONOSCETE I ROMANZI DI JULIE JAMES? VI PIACEREBBE LEGGERLI?