Contestazione e contestatori

Creato il 24 settembre 2013 da Cronachedallalibreria @MarinoBuzzi
Ieri sono stato, per la prima volta in vita mia, contestato da un gruppo di ragazzine/i incavolate/i. La contestazione, ovviamente, non era rivolta a Marino Buzzi persona ma a Marino Buzzi libraio, noto tiranno, capitalista convinto, affamatore del popolo e chi più ne ha più ne metta. Una ventina di ragazzine/i si sono avvicinate/i con uno striscione, un megafono, nastro adesivo, un cartello che rappresentava la maschera di V for Vendetta e un giornalista. Si sono messi davanti alla porta della libreria e hanno fatto cinque minuti di propaganda contro il marchio per cui lavoro. La direttrice si è avvicinata per parlare ma loro non hanno ascoltato, così mi sono avvicinato anche io per ascoltare le loro ragioni e ribattere ma non hanno ascoltato neppure me. Sia chiaro, non ce l'ho coi ragazzini e le ragazzine in questione, il ragionamento che portavano avanti, dal loro punto di vista, non fa una piega. Peccato che il loro punto di vista non coincidesse con la realtà. Ci hanno detto che noi gonfiamo i prezzi dei libri e che deteniamo il monopolio dei libri di scuola. Noi non deteniamo nessun monopolio, non lo dico per amore dell'azienda per cui lavoro, lo dico per amore della verità. Non siamo neppure il primo gruppi in Italia, a dire il vero, anche se il ragazzo con cui ho parlato era convinto di sì. I prezzi dei libri sono, a volte, vergognosamente alti. Lo dico sia da libraio che da cittadino comune. Il fatto che molte adozioni cambino ogni due/tre anni è altrettanto vergognoso. Sono quindi dalla loro parte nell'indignazione. Ma noi NON gonfiamo i prezzi dei libri, al contrario noi marginiamo pochissimo (potete non credermi ma è così) sui libri di scuola nuovi. Noi vendiamo anche i libri usati. Li acquistiamo direttamente dai clienti, li paghiamo dal 20 al 30% del prezzo di copertina e li rivendiamo con il 40% di sconto. Ora mi rendo conto che se ho speso 37 euro per un libro ricevere un 30% mi sembrerà un furto ma c'è da considerare che nel guadagno io ci devo mettere i collaboratori che paghiamo durante il periodo della scolastica, gli straordinari che dobbiamo fare per fare in modo di dare il miglior servizio possibile, i libri sono da riprezzare e da sistemare ecc... Non dico questo per giustificarmi, lo dico perché mi piace la chiarezza e i monologhi con il megafono senza ascoltare le ragioni degli altri non mi interessano. I prezzi dei libri non li decidiamo noi perfidi librai, ci vengono imposti da chi il libro lo produce. Mi rendo conto che a sedici anni avere voglia di cambiare il mondo e protestare sia normale ma vorrei anche che si scegliessero meglio i propri obiettivi. Per questo ho urlato ai ragazzetti di leggere di più. Vedete, e mi rivolgo proprio a questi ragazzi che, ne sono certo, con le migliori intenzioni hanno fatto la loro piccola rivoluzione e si saranno sentiti appagati per questo, io vi trovo un po' banali. Perdonatemi. Da una parte o dall'altra, che voi vi vestiate da rivoluzionari di sinistra anni 70 o che portiate i pantaloni sotto il sedere o che vi rifacciate le sopracciglia. Perdonatemi, davvero, non voglio offendere nessuno. Ma di rivoluzionario nei vostri gesti ci vedo ben poco. Occorre avere coraggio nelle cose, occorre, soprattutto, tanta cultura e tanta intelligenza. A fianco al nostro negozio c'è quello di una nota marca di articoli tecnologici. Non ho mai visto fare un flash mob contro un cellulare che costa quasi 1000 euro o contro quelli che dormono sul marciapiedi per entrare per primi a comprare il nuovo prodotto tecnologico. È vero che la cultura è di tutti, sono il primo a dire che i libri di scuola hanno prezzi alti. Ma allora organizzatevi, fate i vostri mercatini di scambio, istituite delle pagine facebook per il commercio dell'usato. Alla fine, oggi, cosa avete ottenuto? Che siete venuti davanti alla nostra libreria, avete attaccato una maschera di cartone (ragazzi che noia, davvero, basta con questo V for Vendetta. Fra le altre cose prima del film il fumetto lo conoscevano solo gli appassionati, adesso tutti con sta cavolo di maschera! Fatevi un simbolo vostro, che appartenga solo a voi!), avete inveito contro di me che faccio 11-20 da giovedì scorso (domenica compresa) e la direttrice che fa molte più ore di me, non avete voluto ascoltare le nostre spiegazioni, vi siete fatti fotografare per un articolo che probabilmente uscirà su qualche giornale locale. Cosa cambierà ora nelle vostre vite? Avete risolto il problema? No, ragazzi. La rivoluzione, la trasgressione, non è farsi un tatuaggio o un piercing (fateveli! Io li adoro, ho due tatuaggi) o urlare in un megafono. Leggete Foucault, Bakunin e Kropotkin , leggete Marx, Gramsci, John Stuart Mill, la Nussbaum, Vandana Shiva, leggete Levi e Calvino e Pirandello, leggete Virginia Woolf, Simone de Beauvoir, leggete Ginsberg e Burroughs. Non accontentatevi di far finta di essere rivoluzionari. Siatelo sul serio. Per tutto il resto ne riparliamo fra vent'anni.

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