(La) Fornero non mi è mai piaciuta. Non mi aveva convinto all’inizio del suo mandato, con le lacrime versate per i sacrifici dei poveri pensionati e tantomeno mi convince ora, con la sua ultima sparata, per cui destiniamo più investimenti per la casa che per gli studi. Allora, caro ministro (o cara?), lo Stato mi deve garantire un paio di cose:
Primo: una casa in affitto con un canone davvero equo e dignitoso, in poche parole, dell’edilizia popolare da dare ai cittadini (e non ai soliti che ben conosciamo).
Secondo: degli ottimi insegnanti (oggi più rari delle mosche bianche) che formino studenti preparati e non laureati come lei che, anche dovesse andare a casa nessuno rimpiangerebbe.
Terzo: delle tasse universitarie “sostenibili” e delle borse di studio congrue per chi è meno abbiente.
La “maestrina” vuole educare gli italiani, anzi rieducare, dice che bisogna lavorare tutti insieme, e non si accorge che il lavoro manca sempre di più e che i lavoratori in Cassa Integrazione sono sempre più numerosi. E tenga pure presente che la laurea non sempre assicura un posto di lavoro…
Fischi ed uova? Non mi piacciono le manifestazini violente, ma il ministro si faccia un serio esame di coscienza.