Qui a Viva la Fifa cerchiamo di cogliere sempre il lato ironico delle cose. Ma se c’è una cosa che ci fa arrabbiare, è la sufficienza con la quale si trattano certe cose. Così, una volta ogni tanto, proviamo a fare i seri. Come in questo articolo qua.
Quando ho deciso che avrei voluto fare il giornalista era perché non sapevo giocare a calcio, ma contestualmente volevo occuparmi del mio sport preferito. Quando ho letto il comunicato dell’Inter sull’ingresso di nuovi soci cinesi, sono stato contento del fatto che sarebbero arrivati nuovi soldi, ma contestualmente ho provato ad affrontare la questione come un giornalista (o aspirante tale) dovrebbe fare. Così, molto semplicemente, mi sono letto il comunicato da cima a fondo. Scoprendo che “Internazionale Holding S.r.l. comunica di aver raggiunto in data odierna un accordo che prevede l’ingresso di un gruppo di investitori cinesi nel capitale di F.C. Internazionale S.p.A.” e che “Contestualmente China Railway 15th Bureau Group Co., Ltd., controllata da China Railway Construction Corporation, e F.C. Internazionale S.p.A. hanno avviato una collaborazione per la costruzione di un nuovo stadio di proprietà entro il 2017”.
Ora, non serve essere membri dell’Accademia della Crusca, né essere economisti per capire. Volevo mettere ancora in mezzo l’avverbio contestualmente, ma ormai confido nel fatto che il lettore abbia compreso. Come d’altra parte comprendo che le dichiarazioni di smentita di Crcc ripresa dai giornali di mezzo mondo (è il calcio, bellezza) possano aver mandato nel pallone un po’ tutti ed aver provocato ilarità nei nostri avversari. Ma va bene così, in fondo: se i cinesi smentiscono Moratti, il presidente ci fa la figura dell’allocco, anzi si scopre che un allocco lo è sempre stato e che qualcuno lo sapeva già con anni di anticipo: d’altronde c’è chi di Champions ne ha vinte 7, la maggior parte delle quali ottenute da uno che se fa le leggi ad personam è immorale, mentre se vince coppe scudetti guai a toccarlo.
Questo per dimostrare che non sono affatto un genio, né un giornalista con la g maiuscola: ci si può appigliare a tutto pur di avere ragione e un blog offre questa possibilità. Però, però, però. Però i fatti sono fatti. “Fatti, non pugnette” diceva quel comico romagnolo alto come Silvio (ci sono ricascato, scusate). Torniamo a quel ‘contestualmente’, che ovvio fa la differenza. La sovrapposizione tra i due passaggi del comunicato, retti dall’avverbio, può aver creato confusione, così come il fatto che l’ingresso dal prossimo ottobre di Kamchi Li (rappresentanti di Crcc) abbia confuso ancora di più. E poi, se la Crcc smentisce, è Moratti ad essere sbugiardato, o sono i cinesi a nascondersi? Crcc viene citata nella seconda parte del comunicato, non nel primo, dove si parla in maniera generica di investitori cinesi. E allora che vogliono sti ferrovieri cinesi? Vogliono difendersi dalle accuse del China Daily. Il governo cinese impone alle imprese statali di espandersi all’estero rispettando il proprio “core business”, ovvero la propria principale attività d’affari. Contestualmente, la Crcc avrebbe aiutato l’Inter ad individuare un pool di imprenditori (quelli della prima parte del comunicato) pronti a rilevare il 15% della società nerazzurra investendo nelle casse milanesi 55 milioni di euro, conditio sine qua non perché la Crcc entri nell’investimento per il nuovo stadio e permettere all’Inter di cominciare a ripianare gli 87 milioni di rosso dell’ultima stagione. Lecito confondersi, meno non verificare.
Tutto secondo le regole del business e della comunicazione dunque. Così è, se vi pare.
Alessandro Oliva
@aleoliva_84