Per una volta il titolo italiano, pur non centrando nulla con quello originale, è bello ed indovinato, ha aiutato certamente alla sua fama in Italia tra i meno giovani, oggi non so quanti lo conoscono. Continental Divide individua un'area geografica degli Stati Uniti senza rendere il motivo principale della visione, trovo sia un titolo meno appassionante.
Per carità, non parliamo di un capolavoro, è una bella commedia di avventura in bassa frequenza, un po' impegnata, un po' ambientalista e molto romantica, film facile per tutti. La storia di un nevrotico giornalista d'inchiesta di Chicago, accanito nel denunciare la corruzione nella sua città, che viene inviato, per evitargli conseguenze, ad intervistare una ricercatrice sulle Montagne Rocciose che si occupa da anni di studiare l'Aquila Calva (è il simbolo degli Stati Uniti, n.b.), che tutti conoscono per quei filmati spettacolari che compaiono anche in tv quando la ritraggono mentre cattura i pesci a pelo d'acqua. Il resto della trama segue di conseguenza: il cittadino che deve adeguarsi alla vita isolata in montagna, lei piuttosto burbera ma poi s'addolcisce, s'innamoreranno, ecc... .
Anzitutto il bravissimo John Belushi in un ruolo "normale" (fu il suo penultimo film), sempre brillante e con battute divertenti, per una volta non demenziali o grottesche, che si dimostra attore a tutto tondo e se fosse vissuto più a lungo probabilmente avrebbe spaziato su più generi cinematografici, il talento non gli mancava di certo.
Ci sono poi scene di natura, in particolare quelle che riprendono le aquile ma anche altre, girate con orsi e puma, di non poca difficoltà realizzativa. I paesaggi che si vedono sono straordinari, se mai dovessi visitare quel paese è uno dei luoghi dove non posso non andare, le città m'attirano poco. Si sono spesi molti soldi a quanto ho letto (quelli di Steven Spielberg produttore esecutivo), non completamente ripagati dai botteghini, non fu un grande successo.
Ho rivisto questo film coi miei figli che lo hanno apprezzato e si sono divertiti, qualche sbadiglio comprensibile su bacini e bacetti nel finale non glie lo posso biasimare. Io da ragazzo l'ho amato molto, per me Belushi è "Chiamami Aquila", poi ho un debole fin da bambino per la smisurata bellezza di questo rapace, spesso mi sono sognato nella tenda con il binocolo ad ammirarlo in qualche luogo come fanno i protagonisti.
Insomma il mio rapporto con questo film è affettivo prima che cinefilo, per motivi già detti, e non poteva assolutamente mancare nel mio piccolo blog. In ogni caso lo consiglio tranquillamente per un paio d'ore allegre e disimpegnate, adatte a tutta la famiglia.