Magazine Religione

Continua il massacro di cattolici sotto il regime ateo del Vietnam

Creato il 11 luglio 2012 da Uccronline

Continua il massacro di cattolici sotto il regime ateo del VietnamNon c’è spazio per chi ha fede sotto i governi ufficialmente atei, lo dimostrano Cina, Corea del Nord ed anche Vietnam. Attenzione: si parla di oggi, luglio 2012, e non di secoli bui illuministi o Medioevo, per intenderci.

Dal 1954 in Vietnam del Nord e dal 1976 per tutto il Vietnam, l’ateismo di Stato è la religione ufficiale e le persecuzioni verso i credenti, come abbiamo segnalato altre volte, sono innumerevoli, nel compiacente silenzio dei sedicenti paladini dei diritti umani di casa nostra -da Corrado Augias a Giuseppe Cruciani, fino a Marco Politi-, che si guadagnano la pagnotta di aspiranti Nobel per la pace solo quando c’è da parlare delle nozze gay, che nemmeno sono considerate un diritto.

Stefano Magni su “L’Opinione” fa il resoconto della situazione: «Chiese devastate, terreni espropriati, sacerdoti picchiati, fedeli intimiditi, teppisti pagati dalle autorità locali per malmenare e devastare, polizia che non interviene. O agisce con violenza dalla parte degli aggressori. Sono queste le caratteristiche della persecuzione dei cattolici in Vietnam». Un Paese in cui «formalmente, nella sua costituzione, garantisce libertà di culto a tutti i suoi cittadini. Ma che, nei fatti, impedisce a chiunque di avere fede per qualsiasi religione che contrasti dell’ateismo marxista. I cattolici sono le vittime predestinate della lunga campagna del terrore di Stato, perché le conversioni, specie nelle zone rurali, sono in aumento». Non solo aumentano le conversioni, ma anche le ordinazioni sacerdotali: nei 7 seminari maggiori ci sono attualmente oltre 1.500 giovani seminaristi.

Domenica scorsa, riporta il quotidiano online, nella provincia di Nghe An (Vietnam settentrionale), un gruppo di picchiatori (che hanno confessato ad alcuni testimoni di esser stati pagati dalle autorità, con 25 dollari a testa) ha intimato il parroco locale, Nguyen Dinh Thuc, di non celebrare la messa per poi picchiarlo selvaggiamente, vittime anche i fedeli accorsi in suo aiuto. Una donna è in fin di vita, mentre la polizia è intervenuta solo per arrestare diversi fedeli cattolici e assecondare la devastazione della chiesa locale da parte della banda di picchiatori. In questi mesi, continua il giornalista, stando a fonti dell’agenzia missionaria Asia News, i funzionari del distretto girano in jeep fra le case lanciando slogan contro la religione, oppure intimando ai fedeli di non andare a messa, il regime vietnamita promuove anche continue campagne di diffamazione mediatica contro la religione e arresta gli attivisti che si battono per la libertà di religione.

Anche nella capitale Hanoi, una banda di picchiatori (appoggiata dalla polizia) ha assaltato un orfanotrofio gestito da religiosi, colpendo anche i bambini ospiti e lasciando in coma il sacerdote che si prendeva cura di loro, padre Van Binh.  In mezzo tutto questo odio verso chi ha fede in Dio, vive anche Padre Vincent Peter Khoi Pham Van, il quale è riuscito a vincere l’ostilità verso i credenti, anche grazie al suo aiuto quotidiano alla popolazione, lavorando gratuitamente nei campi, fianco a fianco con  i suoi concittadini.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :