Dopo che nelle scorse settimane era circolata la voce che la Grecia volesse uscire dall’Ue, voce prontamente smentita dal Governo greco, ora il Paese ellenico fa i conti con il dissesto economico ed il Governo annuncia forti tagli alla spesa pubblica, la vendita di alcune partecipazioni per ridurre il proprio debito, aumento dell’Iva e delle imposte sulle pensioni, tutte misure ritenute necessarie per poter accedere ad un’altra tranche del prestito da 110 miliardi di euro predisposto dall’Europa e dal FMI.
Il Governo ellenico ha anche annunciato il piano di privatizzazione di varie aziende pubbliche.
Il rischio speculazioni è molto alto ed infatti si registra uno spread molto alto in Grecia, così come in Portogallo e in Irlanda.
Torniamo un momento alla notizia di qualche giorno fa: la Grecia vuole uscire dall’Europa, al di là del fatto che sia vera o falsa, il dato che vorrei rimarcare è che la Grecia ha il cosiddetto coltello dalla parte del manico e non viceversa; la ripianificazione del debito pubblico sta avvenendo principalmente con risorse economiche proveniente dagli altri Paesi dell’Eurozona e dal Fondo internazionale; è un pò come dire che noi siamo diventati creditori della Grecia per cifre enormi; è una piccola considerazione solo per sottolineare gli strani o normali, a seconda dei punti di vista, meccanismi del mercato.