Sul certificato di matrimonio il legislatore ha scelto la voce del verbo “CONTRARRE” per definire l’unione fra i coniugi, e al pronti via (ovvero al primo rilascio) già lo declina al PASSATO REMOTO. Ci sarebbe da riflettere … a partire dalla polivalenza della parola che se inizialmente/ finché dura è sinonimo di stabilire, stringere, intrecciare e stipulare( che in fin dei conti sempre di un contratto si tratta e come tale andrebbe trattato a priori!), appena il rapporto vacilla ecco che il verbo diventa l’analogo di RESTRINGERE, ACCORCIARE (la vita), CORRUGARE (la fronte, ripetutamente ed inesorabilmente), IRRIGIDIRE (i muscoli facciali. Unfortunately solo quelli), LIMITARE (la libertà individuale), RIDURRE (lo spazio vitale), CONTENERE (le gioie), DIMINUIRE (gli spazi nell’armadio) E CONCLUDERE.
Ma il certificato di matrimonio è uno di quei documenti che uno difficilmente legge (a meno che di mestiere non faccia l’ufficiale dello stato civile, e anche lì ho i miei dubbi), e se uno lo legge significa che ha una separazione in itinere.
E non è che sia un fatto intimo, privato e segreto, perché – alla faccia della privacy- l’uso dei documenti ufficiali va dichiarato.
Ad alta voce.
Da oltre il vetro si sente poco. E oltre a dichiarar lo scopo la prima volta – a voce bassa e sguardo pari livello – ne segue una seconda e anche una terza (HA DETTO SEPARAZIOOONE?), fra gli occhi di altri 30 utenti in fila. Meno male che gli addetti sono talmente abituati a redigere certificati (e quelli destinati al suddetto uso battono tutti gli altri) che mentre uno è lì in coda con lo sguardo vagante in leggero imbarazzo, sono addirittura in grado di sdrammatizzare lanciando un “dai dai signora che morto un papa se ne fa un altro” seguito dai sospiri della casalinga appena mollata per la baby sitter ucraina, e a domino dalle facce tristi di tutte le altre over 40 rottamate per versioni più bionde, più magre e moooolto più giovani, e dai sorrisi imbarazzatissimi di tutti quelli sull’altro versante del fiume (abbandonate/i contro abbandonanti/e).
“Contrassero matrimonio”. Voce del verbo “contrarre” : ovvero è lo stesso usato per una malattia. Da questa si può guarire. Per fortuna. Anche se dicono sia una di quelle recidive.
06/10/2009 h 22.02