Con annesso colpo di scena finale.
Kristin Scott Thomas è attrice inglese che però da anni ha deciso di trasferirsi in Francia. Questo le ha permesso di avere in pratica una doppia carriera: da una parte i film recitati in inglese che hanno più potenziale commerciale e le permettono di conservare la sua notorietà internazionale, dall'altra parte c'è tutta una serie di partecipazioni a piccoli film francesi che raramente vengono visti all'estero e che mettono in mostra un accento francese perfetto, la sua bravura nel dipingere personaggi scossi da emozioni forti e il suo immutato sex appeal nonostante abbia passato le 50 primavere.
Ed è bellissima anche in questa pellicola della giovane Lola Doillon (anche sceneggiatrice), figlia del regista Jacques Doillon e della montatrice Noelle Boisson , nonchè moglie di Cedric Kalpisch, astro luminoso del nuovo firmamento registico francese.
Insomma una predestinata.
Contre toi ( titolo internazionale In your hands , per una volta più centrato dell'originale in quanto i due personaggi si affidano entrambi all'altro nelle due parti distinte che compongono il film) narra una storia incentrata sul rapporto che si viene a instaurare tra la rapita e il rapitore. Esplora le varie sfaccettature della cosiddetta sindrome di Stoccolma in un rapporto fatto di prevaricazioni, crudeltà assortite ma che poi si trasforma in una comprensione crescente tra due individui masticati e poi risputati dalla vita.
Un uomo e una donna soli, a condurre una vita arida segnata dal senso di perdita e dalla solitudine.
Il loro rapporto evolve lentamente ma costantemente all'interno di quattro mura spoglie in un gioco delle parti in cui i ruoli poi fatalmente si ribaltano.
Kristin Scott Thomas pur sgualcita e vestita malissimo espone abbondantemente il suo sex appeal luminosissimo e il suo sguardo evocativo capace di disegnare una gamma emotiva ampissima.
Contre toi non si ferma solo a questo ma cerca di esplorare anche il dopo di una relazione ispida, difficile , fatta di attrazioni e respingimenti.
E il finale a sorpresa si inserisce alla perfezione in un rapporto difficile proprio per la psicologia contorta e provata dei due protagonisti.
Alla fine si resta anche con un bel carico di farfalle nello stomaco e ci si chiede: ma perchè ci si deve continuare comunque a far male?
La risposta dovrebbe essere in quello sguardo di Anna, perso in un punto indeterminato e che lascia comunque molti sottintesi.
Film d'apertura al Torino Film Festival del 2010.
( VOTO : 7 / 10 )