CASO ENTRATE: ANCORA NOVITA' ED IPOTESI ALLETTANTI, MA FORSE ANCHE
DISASTROSE, PER I CONTRIBUENTI E PER GLI ESATTORI
Tante ipotesi stanno sorgendo intorno all'affare equitalia e
agenzia delle entrate sulle nomine irregolari di alcune centinaia di
funzionari. Gli scenari che si presentano sono diversi: da pagamenti
aumentati fino al 20% sul prossimo 730 per diverse categorie di
lavoratori. Per contro però c'è la possibilità che venga proposto
un condono sulle cartelle degli ultimi quattro anni. Esiste poi il
rischio concreto che 8 miliardi di euro non entrino nelle casse dello
stato per l'annullamento di altrettante tasse e/o cartelle per
inadeguatezza delle nomine dei funzionari che pertanto non vengono
ritenuti di competenza sufficiente per gestire le entrate dello
stato.
Il romanzo continua, staremo a vedere la prossima puntata
Germano Meletti
Caso Entrate, niente decreto: saltano 8 miliardi di tasse?
I dirigenti "fasulli" non verranno reintegrati per decreto. E la macchina
fiscale s'inceppa
di QuiFinanza
Si complica ulteriormente il caso degli
oltre 700 dirigenti dell'Agenzia delle Entrate che una
sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato
illegittimi, insieme agli atti ed alle cartelle esattoriali da loro firmati. Il
premier Matteo Renzi, dopo un incontro con il ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan - il quale chiedeva un decreto per evitare il blocco della macchina
fiscale - avrebbe escluso la possibilità di intervenire per decreto. Niente
provvedimento d'urgenza: non verranno ripristinate le cariche dei dirigenti
assunti senza concorso e retrocessi a funzionari dalla sentenza della Consulta.
E così, la macchina-Fisco si inceppa. Vediamo con quali possibili
conseguenze.
L'ALLARME DELLE ENTRATE
In seguito alla vicenda della sentenza della consulta, l'agenzia
ha lanciato l'allarme sul blocco dell'operatività che potrebbe comportare un
mancato gettito stimato tra i 5 e gli 8 miliardi di
euro.
COSA PUO' SALTARE
Nello specifico, per lo Stato, rischiano di svanire gli introiti
derivanti dal ravvedimento lungo operoso, 4-5 miliardi dal
blocco del contenzioso con i grandi contribuenti e 3 miliardi
dalla voluntary disclosure.
IL RISCHIO INCOSTITUZIONALITA' DEL DECRETO
Renzi, si intuisce da fonti vicine al governo, sarebbe convinto
del fatto che la soluzione debba essere trovata a legislazione vigente, senza
dunque rischiare decreti urgenti che possano essere bocciati dal Colle poiché
interpretati come un escamotage per "dribblare" la Corte Costituzionale. In
pratica, c'è il rischio concreto che Sergio Mattarella possa non firmare
l'eventuale decreto e respingerlo al mittente.
IL CONCORSO
Per la situazione di stallo è stata trovata una soluzione
"strutturale": l'Agenzia delle Entrate dovrà far ripartire il concorso bloccato
dal Consiglio di Stato proprio per i punteggi maggiorati per i funzionari che
già occupavano le caselle dirigenziali. Il concorso dovrà essere solo per esami
e deve essere concluso in tempi brevi. Ma nel frattempo il problema resta.
MACCHINA INCEPPATA
Il problema vero, come detto, è capire cosa accadrà in attesa del
concorso: Padoan, su pressione delle Entrate, voleva - per decreto - stabilire
la possibilità di incentivare con remunerazioni più elevate i funzionari ai
quali i dirigenti delegano alcune attività. Questa soluzione permetterebbe di
riassegnare ai funzionari i vecchi incarichi mantenendo anche lo stipendio, che
dopo la sentenza, in parecchi casi, risulta decurtato più della metà. Ma per
Renzi e Palazzo Chigi, come detto, il decreto non è all'ordine del giorno. Il
rischio-paralisi, ora, è più concreto che mai. Così come è più che concreto il
rischio che lo Stato non incassi 8 miliardi di contributi.