Ci hanno detto gli “economisti”, i tecnici, che occorre sbrigarsi a conseguire il pareggio di bilancio perché in questo modo i mercati sono felici, e ci riducono lo spread.
Ora di fronte alla recessione incombente sembra che inizino a ripensarci.
Scrive infatti Olivier Blanchard, capoeconomista del FMI, mica l’ultimo arrivato:
«Gli investitori finanziari sono schizofrenici riguardo consolidamento fiscale e crescita. Essi reagiscono positivamente alla notizia del consolidamento, ma in seguito reagiscono negativamente, quando il consolidamento porta a minore crescita – cosa che spesso accade. Alcune stime preliminari su cui il FMI sta lavorando suggeriscono che non servono grandi moltiplicatori perché gli effetti congiunti di consolidamento fiscale e minore crescita implicita portino alla fine ad un aumento e non ad una riduzione negli spread di rischio sui bond governativi. Nella misura in cui sentono di dover rispondere ai mercati, i governi possono essere indotti a consolidare troppo rapidamente, anche dal punto di vista ristretto della sostenibilità del debito» .
E allora ?
Blanchard conclude che bisogna vedere il consolidamento fiscale, non come uno sprint ma come una maratona, ovvero come qualcosa da realizzare in tempi assai meno rapidi di quanto si è stati indotti (a torto) a fare.
Insomma si incomincia a rendersi conto che la modalità di somministrazione della cura può essere peggiore del male.
Lo spunto per questo post lo ha fornito Phastidio a questo link a cui vi rinvio per più precise, puntuali ed ulteriori considerazioni.