Contro i terremoti, non giovano nascondigli

Da Djlara


Ve lo scrivo, nell'unico modo che conosco per poterlo raccontare.
Sabato notte io ero a casa da sola (l'Omone ha pensato bene di andare a Londra a vedere la finale di Heineken Cup).
Alle 4 mi son svegliata con la sensazione che ci fosse qualcosa di strano..Subito, nel dormiveglia, davo la colpa al pupo, e dicevo: "Ammazza se tira calci, stanotte!".Poi, ho capito che il pupo non c'entrava: ho aperto gli occhi e ho visto che TUTTA LA CASA STAVA TRABALLANDO!Mi sono catapultata fuori dal letto, per uscire fuori, scalza..I cani erano già all'aperto, ma non ululavano, non abbaiavano: giravano solo in tondo, come impazziti.Si sentiva, nel silenzio della montagna, come un rombo di tuono, in lontananza, ma continuo...Tutto è andato avanti per un'eternità, in realtà non era più di un minuto.Poi si è fermata ogni cosa.La casa di fronte (disabitata) aveva una crepa, che adesso la taglia trasversale per tutta la lunghezza, come una ferita.I cani mi guardavano. Io guardavo la casa.Mentre tremava tutto, ho pensato, lucidamente: "Bada te, mi tocca morire mentre lui è lontano..."; poi, passata la scossa, questo pensiero mi ha fatto ridere..Ho aspettato sui gradini di casa, per un po'.Poi non succedeva niente, e sono tornata dentro. Sul divano, che è proprio attaccato alla porta d'ingresso.Alle 7, sono cominciati ad arrivare i messaggi..."Tutto bene? Tu stai bene? E il bambino?".Io, ancora intontita dalla levataccia brusca della notte, non capivo.Poi ho acceso la televisione, verso le otto, e ho visto...Sono andata giù verso la pianura, con la macchina, dai miei.Brutta sensazione: non sentirsi a casa, neppure a casa.

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