Le zucchine, che poco meno di una settimana fa venivano vendute al dettaglio a 3 euro al chilo, hanno toccato quota 7,50. Stesso discorso per le insalate, passate da 2 euro/kg a 4,30 euro/kg, per le melanzane, da 2,50 euro/kg a 3,50 euro/kg, per i cavolfiori da 1,50 euro/kg a 2,50 euro/kg. Stessa cosa per la frutta di stagione come le arance che sono rincarate del 100% (da 1 euro/kg a 2 euro/kg), le mele da 1,20 euro/kg a 2,10 euro/kg e le pere da 1,30 euro/kg a 2,30 euro/kg. I pochi agricoltori che riescono a trasportate le loro produzione vendono alle stesse quotazioni di un mese fa.
Rincari del 200% su frutta e verdura Confagricoltura: Basta guerre tra poveri – Italia a Tavola
Sono consapevole che la situazione economica è grave, che i rincari dei carburanti pesano di piu sulle categorie che, per il loro lavoro, usano autoveicoli. Convengo naturalmente sul diritto di ‘scioperare’.
Detto tutto questo, NON posso non condannare le proteste attuate da camionisti ed autotrasportatori. In pochi giorni hanno messo in ginocchio tutta la Sicilia ed ora stanno aggravando la situazione nel resto d’Italia.
Tutti devono poter far valere i propri diritti, per questo esiste la Piazza. I milioni di impiegati, operai, lavoratori dei piu svariati settori produttivi, scendono in piazza per manifestare il loro disappunto.
Non trovo giusto che i camionisti usino il loro ‘potere’ per bloccare caselli, circolazione, merci etc. Perche, se cosi facendo ottengono attenzione dal Governo, a rimetterci sono tutti gli altri cittadini, i quali sono costretti a pagare molto di piu i generi alimentari, a non vedere consegnate le loro merci, a non poter neanche circolare liberamente sulle strade.
Capirei la situazione se il tutto fosse ricondotto ad uno sciopero generale nazionale aperto alla totalità delle categorie. Non tollero invece che una ‘casta’ di pochi metta in difficoltà tutto il Paese per difendere dei loro diritti usando un potere che la stragrande maggioranza degli altri cittadini non ha. Quello di paralizzare la nazione. Che i camionisti vadano in piazza, come tutti gli altri, lasciando lavorare chi di loro vuol farlo e soprattutto evitando di mettere in difficoltà tante persone gia abbondantemente provate dai rincari delle Manovre Berlusconi-Monti.