di Iannozzi Giuseppe
Par quasi superfluo sottolineare che con tutto il nudo femminile (e maschile) che c’è in giro, patinato e no, in Tv e sui giornali, nelle pubblicità (televisive e cartacee), ma anche sulle copertine dei libri (o romanzi che dir si voglia), dei settimanali e dei fumetti e delle guide tv, etc. etc., bene!, se uno vuole masturbarsi di certo non fatica a trovare materiale in abbondanza.
Attaccare Striscia la notizia per due veline mentre non ci si scaglia contro Sanremo o le decine di talk-show bellamente in onda a qualsiasi ora su 200 e passa canali (per il solo digitale terrestre non a pagamento), né contro le decine di riviste di moda dedicate al pubblico femminile – e che sono a ben vedere una peggio dell’altra, roba da fare invidia al migliore Larry Flynt -, è pretestuoso e, concedetemelo, comico di brutto.
La censura che gli stalinisti vorrebbero per Striscia la notizia è purtroppo segno oscurantista dei nostri tempi: la piccineria intellettuale striscia alla grande con un bel burqa pesante addosso. Dalla censura solamente ci dobbiamo guardare, stando sempre ben attenti a non farcelo sbattere dritto dritto in quel posto a noi tutti così tanto sacro.