ControCanto: diario di un brasiliano in Italia

Creato il 24 marzo 2011 da Giuseppe Melillo @giuseppemelillo
 di Garrincha PiruAnche qui a Matera la cosa di cui più sento la mancanza, rispetto al Brasile, è la musica. Quel suono che scappa via dalle finestre di ogni bar, casa, macchina che troviamo nel nostro camminare e ci accompagna ci coccola, ci fa pensare e questo non è poco, saltando da ogni tipo di gusto musicale, sei sempre in compagnia giorno, e notte e danzando e cantando tutto passa. La musica da noi ha una importanza quasi religiosa, formativa. Basta pensare a quanto si sia fatto dal periodo della dittatura ad oggi, e quanti di questi cambiamenti passano attraverso questo canale di comunicazione. La prepotenza con la quale la musica invade gli spazi da noi, è stata colta come una fortuna dai tanti che avevano qualcosa da dire, protestare, urlare cantando. In un paese dove la miseria si vedi negli occhi, le differenze sociali sono abissali e la corruzione ancora oggi
dilaga, tanto si è fatto e si sta facendo grazie alla musica. L'unica vera rivoluzione pacifica dato che le pallottole diventano parole e, se si ha coraggio e furbizia, i risultati assumono una nuova forma e si trasformano di presa di coscienza. Ai miei due amici, Ugo e Giuseppe, dedico questo testo, queste parole nella speranza che riescano a leggere fra le righe, come la nostra musica chiede , e loro lo sanno fare, di essere condivisa con voi a Matera, e di condividere anche un po’ del mio Brasile : "Sembra cocaina, ma è soltanto tristezza, forse è la tua città. Tanti demoni nascono dalla stancheza e dalla solitudine, disordine, spreco ora sono gli eredi delle virtù che abbiamo perso. Tempo fa, ho fatto un sogno, non mi ricordo. La tua tristezza è cosi precisa, ed oggi il giorno è cosi bello, ci siamo già abituati a non avere più neanche questo. I sogni vengono i sogni se ne vanno ed il resto è imperfetto. Avevi detto che, se la tua voce avessi forza uguale all'immenso dolore che provi, le tue urla, sveglierebbero non soltanto casa tua, ma tutto il vicinato. E da tanto tempo neanche i santi, sanno con esattezza la misura della malvagità e da tanto tempo sono i giovani che si ammalano. E da tanto tempo l'incantesimo è assente e ce ruggine nei sorrisi e è soltanto il caso che stendi le braccia a chi cerca riparo e protezione. Amore mio. Disciplina è libertà, compassione è fortezza, avere volontà è avere coraggio. A casa mia c’è un pozzo, ma l'acqua è troppo pulita". Poi, sempre a voi due, vi dico che la vita è una merda (ops!!! parolaccia!) ma la colonna sonora, è bellissima. E siete voi, solo voi che scegliete, cosa volete ascoltare e far sentire a chi passa, anche se, distratto. Se lo siete anche voi, ascoltate e credetemi, in giro di musica ce n'è ben poca. Ma anche se il cielo è sempre più Blu!...nun ve reggae cchiù!!!...a proposito, dove sono finiti i Rino Gaetano italiani?