Controcultura e controtendenza

Creato il 09 dicembre 2010 da Wordsinsound


Ho imparato che la scuola non regala la cultura ma, se vogliamo proprio dirla tutta, chi di dovere non si sforza nemmeno di diffonderla. Il termine "passione" è stato totalmente cancellato dal vocabolario di chi, un giorno, decise di dedicare la sua vita all'insegnamento e a fare il bene degli studenti. Il "lasciar fare" prende il posto della disponibilità nell'aiutare a comprendere, la noia quello dell' impegno reciproco, la strafottenza quello della critica costruttiva. "Non ci sono più le scuole di un tempo" ma oggi non c'è neppure più il tempo per le scuole. Dottrine mnemoniche morte che andrebbero trasformate, rese vive ed interessanti affinche il mondo che ci circonda non appaia agli occhi dei giovani come un grosso "Boh" ma come un enorme "Perchè?". "Io insegno queste cose da vent'anni sempre allo stesso modo e nessuno si è mai lamentato" è lo slogan del corteo dell'ignoranza che sfila ogni giorno nelle nostre aule. I tempi sono cambiati, i ragazzi sono cambiati. C'è sempre chi l'impegno non ce lo vuol mettere così come ci sono e ci saranno sempre quelli disposti a dialogare e battersi per avere qualche istituzione migliore che possa aiutare le nuove generazioni a costruire un futuro degnamente.
I veri studenti sono in piazza a manifestare. Quelli che non possono farlo sono a casa a studiare ma non di certo per quell'enorme polverone che qui in Italia si chiama Istruzione, quanto per loro stessi.
Le classifiche OCSE sono uno specchio per le allodole. L'Italia adesso ha un punteggio studenti medio di 489. Fantastico. Adesso diteci come trovare un posto nel mondo, ma in quello di oggi, non in quello che c'era trent'anni fa.
"Bisogna studiare" ma non ascoltare.
"Bisogna rimanere concentrati  otto ore al giorno sui libri". Incontrare qualcuno per strada non può che arrecare danno.
"Bisogna avere rispetto degli insegnanti" ma tu, studente, non provar mai a far valere un tuo diritto!
"Bisogna essere onesti" ma non far valere le proprie ragioni.
"Bisogna combattere le inguistizie, anche nel vostro ambiente" ma non osate inimicarvi un professore perchè ve la farà pagare.
"Bisogna essere ligi al dovere" ma chiudere entrambi gli occhi di fronte alle mancanze di chi siede dietro la cattedra.
"Bisogna cambiare le cose". Questa l'ho sentita troppe poche volte.
C'è poca voglia di studiare ma ancor meno di dare qualche buona ragione per agire e darsi da fare. Forse qualcuno risponderà alla chiamata, forse nessuno. Ma io questa gran comunicazione generale non l'ho mai sentita nell'aria. Chiedetevi dove sono e cosa vogliono gli Studenti. Perchè se l'Italia è questo Bel Paese, io questa Bella Scuola non l'ho mai trovata.
La scuola non motiva, la scuola lascia soffocare le idee ed i pensieri. La voglia di creare si assopisce ed i caratteri di ognuno si congelano. Saremo bravissimi a sputar pagine intere di libri davanti ad uno specchio ma il mondo di fuori non ha tempi morti e non ha bisogno di animi spenti.
R.Clockheart