Insomma i Ds e poi i piddini hanno sbraitato per anni contro la Bossi Fini (del 2002) senza mai toccarla anche quando potevano farlo, hanno fatto appello alle coscienze contro la clandestinità trasformata tout court in reato, che era il completamento di una visione rozza fino all’inverosimile, ma al tempo stesso impotente e demagogica della migrazione, però nemmeno sono riusciti a produrre in proprio un emendamento che la cancellasse, hanno dovuto aspettare che i grilini si prendessero l’incombenza. La ragione è chiara: la democristianizzazione è ormai in fase così avanzata che agire in prima persona porrebbe molti problemi interni ed esterni.
C’è un’intervista agghiacciante di Livia Turco, altra piagnona piemontese come la Fornero, emblema “quadro” dello sfascio della sinistra, della sua perdita di tensione, dell’ adesione alle logiche di apparato e di prebenda di cui peraltro la signora gode i pingui frutti, che ben riassume il tutto: Napolitano è stato coraggioso perché dopo trent’anni di è accorto al momento opportuno dell’affollamento delle carceri, il M5S è formato da “cretini” e Berlusconi è “una presenza importantissima” che non si può cancellare per via giudiziaria. Ma dio che squallore e come appaiono angusti questi personaggi quando la prospettiva prende il sopravvento sul primo piano: paiono come quelle insensate banderuole al mare quando piove. Del resto per tornare all’altro tema lei assieme a Napolitano è l’inventrice di quei lager che si chiamano Centri di permanenza temporanea, ovvero il primo caso di detenzione senza violazione di norme penali. Un esempio mondiale di crudeltà, inefficienza, spreco, gestione poco o per nulla trasparente, velleitarismo parolaio ed assoluto distacco dalla realtà. Va in pace compagna Livia Turco e soprattutto vatti a nascondere.