La Direttiva dell'U.E. del 22 ottobre 2014 stabilisce che, dal primo gennaio 2017, tutte le aziende che superano i 500 dipendenti debbano redigere il bilancio d'esercizio integrandovi informazioni di carattere "non finanziario e della diversità".
Il bilancio così integrato rende più comprensibile il reale valore delle imprese ed esplicita una serie di valori che la normale contabilità non considera, i cosidetti "intangible values o assets", fattori fortemente influenti sulla competitività dell'impresa e sulla permanenza del suo vantaggio competitivo. Qualche riferimento: clima aziendale, natura del rapporto con fornitori e clienti, rispetto dell'ambiente naturale, valorizzazione dell'ambiente sociale e istituzionale in cui essa opera, rapporto con e considerazione degli stakeholder, considerazione degli elementi di diversità (per esempio genere, fede religiosa, scelte sessuali, disabilità). Tutti aspetti che fino ad ora sono sfuggiti alla valutazione, ma che sono profondamente incidenti sulla vita e la duratura prosperità dell'impresa.
Il tema è al centro di un convegno organizzato da APCO, Associazione Professionale Italiana Consulenti di Management, che vedrà la partecipazione dei più alti esperti della materia (ad esempio Stefano Zambon, Docente di Economia Aziendale all'Università di Ferrara che parteciperà anche nella sua veste di Presidente de l'Observatoir de l'Immateriel, de la Direction Générale de la Competitivité, de l'Industrie et des Services du Gouvernement de la République Française) e che si terrà a Bologna venerdì 24 aprile dalle 14.00, presso l'UNAWAY Hotel BolognaFiera di Via della Costituzione.
Ii valori intangibili dovranno dunque essere definiti e riportati nel bilancio, che si chiamerà "Bilancio Integrato", e che sarà il punto di sintesi coerente fra gli elementi finanziari e quelli fin qui considerati marginalmente nel Bilancio di Responsabilità Sociale dell'impresa e in quello cosiddetto di Sostenibilità Ambientale. Ne rappresenterà il punto di arrivo della ricognizione del valore dell'impresa più puntuale e più veritiera sulle reali performance della stessa.
Che questo divenga un obbligo per le grandi imprese va benissimo, che ne siano escluse le piccole e medie potrebbe essere un errore.
Anzitutto perché le PMI spesso sono grandi e inconsapevoli generatrici di valori immateriali che normalmente sfuggono alla loro valutazione in quanto tali. Le PMI, inoltre, non hanno dotazioni concettuali e strumentali adeguate alla messa in luce di tali valori per farli poi anche valere, ad esempio, con gli enti finanziatori, capitale circolante, d'investimento, o capitale di rischio ch'esso sia.
Per APCO i consulenti di management devono lavorare su questo aspetto, sia per valorizzare ciò che non lo è in modo adeguato, sia per radicare consapevolmente il conseguimento di tali tipologie di valori, spesso condizionanti una buona generazione dei valori finanziari e contribuire a migliorare il contesto economico complessivo (i consulenti sono una risorsa per la società!) anche su quei versanti meno "numerici", ma decisamente sostanziali. Non trascurabile il fatto che questo campo d'azione apre nuove e interessanti prospettive di lavoro per i consulenti, lavoro produttivo di valore, di ricchezza.
Le relazioni - di Zambon, Girella, Ricotti, Bortolucci - illustreranno aspetti specifici del tema, per togliere il dubbio che queste siano "fantasie" di burocrati europei o di filosofi nostrani; i lavori del pomeriggio proseguiranno poi con una tavola rotonda che llustrerà aspetti concreti di valore prodotto dagli "intangible" a proposito di: risorse umane, ambientali, sociali, propensione all'innovazione tecnologica o organizzativa. Parteciperanno Sara Del Lungo, consulente CMC e vice Presidente di Apco; Andrea Panizza, consulente CMC di AP&Partners srl; Stefania Gamberini, consulente CMC Responsabile per CNA Emilia-Romagna del Made in Italy (fashion, food e artigianato artistico), di processi di internazionalizzazione e di CNA Impresa Donna; Alessandro Braida, consulente CMC socio di MGMT srl e coordinatore Apco Friuli Venezia-Giulia; Marco Pasquotti, CFO di Dellas srl, Verona.
In allegato la locandina con il programma dettagliato dell'evento e il testo della Direttiva U.E. del 22 ottobre 2014.