Convegno di studi su Santa Vittoria di Serri: organi di informazione...assenti.

Creato il 28 ottobre 2011 da Pierluigimontalbano

Le grandi rivoluzioni si fanno con le idee migliori, i giovani migliori e i sogni migliori
di Claudia Sarritzu

Si parla troppo spesso di antipolitica, io credo che la politica sia bella, quando la politica siamo noi che ci prendiamo cura della nostra terra.
Che l’Università italiana sia percepita come un’istituzione spesso subita dagli studenti più che partecipata secondo uno spirito di condivisione è un’ovvietà di cui non credo ci sia bisogno di discutere. Da troppi anni si desiderano riforme che fondino facoltà per studenti, e non per i professori. La Gelmini con i suoi tagli non ha fatto che acuire questo divario, e il problema del baronato non è stato minimamente affrontato.
L'Associazione Giovani Bronzetti, ideatrice del convegno studi sul Santuario di Santa Vittoria di Serri ha iniziato a lavorare a questo progetto da gennaio. Sfidando la burocrazia, le poche risorse, scontando soprattutto di essere giovani. La rivoluzione che oggi vi sto raccontando è proprio quella di un gruppo di ragazzi laureati o laureandi in archeologia, turismo, storia dell’arte, che non hanno nessuna intenzione di lamentarsi e scaricare la colpa della drammatica situazione in cui versano i beni culturali italiani sulle generazioni dei nostri genitori, ma di rimboccarsi le mani per essere protagonisti, almeno nella propria provincia, di un evento che fa bene al proprio territorio. Si parla tantissimo di cervelli in fuga, di giovani che decidono di allontanarsi dalla propria terra perché hanno il sacro santo diritto di realizzare i propri progetti. Ma ogni tanto, a mio modesto parere, si dovrebbe parlare anche di quelli che decidono di restare, di essere generosi nei confronti magari del proprio paesello di meno di mille abitanti. Loro con queste tre giornate, assieme a tutti i partner istituzionali che hanno creduto in loro, agli sponsor privati che hanno compreso la lungimiranza dell’operazione, e a un’università che sta volta davvero è stata dalla parte dei suoi studenti, hanno messo su la loro rivincita nei confronti di tutti coloro non vedono nell’arte, anche un bene fruttifero, una risorsa turistica e quindi economica che dia la possibilità di far sopravvivere queste realtà dimenticate.
Il 27 alla Cittadella dei Musei, più di 150 ragazzi, hanno partecipato a un evento costruito non per essere di nicchia, ma per accogliere e attirare coetanei che desideravano conoscere uno dei più bei siti nuragici mai pervenuti e troppo spesso dimenticati. Il 28 e 29 continua l’avventura a Serri, con laboratori e indagini sul sito.
L’unico rammarico che devo segnalare a nome mio e anche dei giovani organizzatori è l’assenza il pomeriggio del 27 degli organi d’informazione. Della scarsa se non inesistente notizia dell’evento avevamo già preso atto nei giorni scorsi sfogliando i giornali. Nonostante, dobbiamo aggiungere, i numerosi e dettagliati comunicati stampa inviati. È chiaro che queste iniziative non sono da tutti considerate significative e meritevoli di essere messe in evidenza da chi ha il potere di aiutare la conoscenza attraverso la divulgazione mediatica. Peccato, visto che i giovani dovrebbero essere aiutati e sostenuti, l’Italia sta andando avanti grazie a queste energie rinnovabili senza diritti e senza soldi. Ricordo per ultimo che il giornalismo tutto, di destra e di sinistra, nel Paese sopravvive grazie alla passione di tanti ragazzi sfruttati. Parlare di progetti come questo sarebbe stato un bel modo per ripagare le nuove generazioni della tanta fatica impiegata per dare una dignitosa informazione ai cittadini.