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Convegno Missionario Nazionale 2014 /Appuntamento da non perdere /Sacrofano(Rm),20-23 novembre

Creato il 09 maggio 2014 da Marianna06

 

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Chi scrive partecipò al primo convegno tenutosi in Verona nel 1990 e ne conserva un ricordo molto particolare .

Ricorda sopratutto l’entusiasmo dei partecipanti, di tutti i partecipanti, giunti da ogni parte d’Italia, isole incluse, laici e presbiteri che fossero.

Entusiasmo che vorremmo di nuovo rivedere, pur essendo trascorsi diversi anni (addirittura dieci in ordine di tempo dall’ultimo)  in chi , a novembre, andrà a Sacrofano.

Il perché è semplice.

Non c’è sfida più ricca e gratificante infatti, quella cioè di caricare nuovamente le nostre “batterie”, per farci annunciatori del Vangelo, nel vicino e nel lontano,come ci sollecita a fare ,e di continuo, Papa Francesco.

E’ giunto, allora, il momento di mettere da parte ogni altro (in)carico quotidiano e di prendere quale priorità per noi, nella nostra vita, semmai l’impegno missionario.

E’ dalla Parola di Dio e solo dalla Parola, ben ruminata, che può avere inizio un cambiamento e  personale e collettivo con l’obiettivo di realizzare giustizia e pace .

E metterlo in atto in un mondo che attualmente, e  quasi  a ogni latitudine, ne ha tanto bisogno.

Perché questo accada, le Chiese tutte devonolavorare per rafforzare la propria identità.

Essere, nel locale, generose e, quindi, missionarie.

Di doni certamente ma,ancora più importante, di persone.

Persone disponibili al cambiamento.

Giona simboleggia l’uomo nuovo.

Noi, allora, come Giona.

Pertanto la riflessione corale del Convegno è naturale che si articoli intorno a tre verbi da tenere ben presenti : Uscire, Incontrare, Donarsi.

Semplici a enunciarsi, complessi a tradursi nella pratica quotidiana.

Specie se non mettiamo al bando le nostre pigrizie.

Uscire è l’andare senza pregiudiziali di sorta.

Incontrare è affrontare i piccoli o grandi problemi dell’oggi tanto nel centro che nelle periferie della Città. (Giona-ricordiamolo- va Ninive).

Rendersi disponibili, insomma, all’ascolto dei bisogni di tutti.

Di grandi e di piccoli. Di giovani e di anziani. Di donne e di uomini.

Un ascolto che per essere autentico deve tuttavia presumere fede e esercizio di preghiera.

Donarsi, infine, e non per ultimo, è quell’essere generosi sul serio.

Farsi testimoni e messaggeri di un annuncio di speranza,datato più di duemila anni addietro ma, per quel che vediamo, sentiamo e sappiamo,nel mezzo di tante tristezze, ancora attualissimo.

E, siate pur tranquilli,  che quella generosità impiegata gratuitamente per gli altri, fratello o sorella che sia, sarà ripagata al centuplo.

 

                    a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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