L'industria di trasformazione delle olive è un settore fiorente nei paese mediterranei, dove si produce circa il 98% del quantitativo mondiale di olio. L'Italia è, insieme alla Spagna, tra i principali produttori di olio: in Italia ci sono 6000 frantoi che lavorano mediamente 2 milioni di tonnellate di olive con una resa in olio del 20%. Dalla lavorazione delle olive finalizzata alla produzione di olio nell'area mediterranea si ottengono anche 20 milioni di quintali di rifiuti, di cui 2/3 sono costituiti da uno scarto di produzione, le acque di vegetazione e 1/3 da sottoprodotti, la sansa vergine. Dalla sansa si recupera, con l'aiuto di solventi, l'olio residuo (olio di sansa), le sanse disoleate possono poi essere utilizzate come fertilizzante o combustibile alternativo e rientrano comunque nella classe degli ammendanti (fertilizzanti) organici naturali in quanto sono costituite da sostanza organica di origine vegetale non fermentate che risulta stabile, inoltre non contengono metalli pesanti, inquinanti tossici o organismi patogeni. Le acque di vegetazione, prodotte in elevati volumi, a causa della loro natura e composizione, costituiscono un rilevante problema economico per i frantoi. Esse sono composte da cloruri, solfati, fosfati, fosforo, azoto ammoniacale, azoto nitrico, azoto nitroso, estratto etereo, zucchero, fenoli, residuo secco, sodio, potassio, ecc..) e sono caratterizzate da bassa biodegradabilità dovuta alla presenza di sostanze biotossiche, alcuni dei quali altamente tossici e cancerogeni per l'uomo, per questo si penserebbe che le acque di vegetazione sarebbero tossiche e dannose per l'ambiente, al contrario, invece, sono una grande risorsa che va sfruttata nel modo giusto. Proprio per alcuni componenti che le compongono (potassio, azoto, fosforo e magnesio) possono costituire importanti elementi nutritivi per la fertilizzazione. Inoltre, essendo prevalentemente costituiti da sostanza organica (zuccheri, semplici come glucosio, fruttosio, raffinosio, monnosio e xilosio; polisaccaridi come la cellulosa; e proteine) possono essere considerati ammendanti (fertilizzanti) vegetali liquidi di origina naturale e quindi il loro utilizzo al suolo come ferti-irriganti avrebbe il duplice scopo di consentire la loro degradazione chimica e biologica e di arricchire il suolo migliorandone le proprietà chimico-fisiche. Invece di depurare e buttare via le acque di vegetazione, come generalmente si fa, bisogna considerarle come una potenziale fonte di energia da recuperare e riciclare opportunamente come fertilizzante, con il minino spreco di essa, il minimo dispendio di energia e possibilmente a basso costo. In tutto questo è venuta in aiuto la ditta Futura S.a.s. di Vitorchiano (VT) che produce Omenzym, biocatalizzatore della sostanza organica, ovvero un'associazione di estratti vegetali capace di umificare e mineralizzare qualsiasi tipo di sostanza organica, infine è completamente naturale e quindi innocuo per l'uomo, animali e pesci. Sono state effettuati dei test, ad intervalli di tempo, sono stati controllati PH, la stabilità dell'attività di alcuni enzimi (cellulasi e lipasi), il contenuto in fenoli, proteine e zuccheri totali, ed altri valori, infine sono state eseguite analisi microbiologiche per determinare la presenza di Escherichia coli e Salmonella, al termine di tutto questo è stata riscontrata una notevole attività biodegradabile di Omenzym, tali da riportare i parametri delle acque di vegetazione all'interno dei limiti preposti dalla legge. I risultati quindi del trattamento con Omenzym sono stati quindi molto incoraggianti, si rileva un notevole abbattimento di fenoli dei solidi sospesi totali e di tutti gli altri parametri inquinanti di oltre l'80%, mentre la sostanza organica utile all'agricoltura è stata sufficientemente conservata. Ma la potenzialità di questo biocatalizzatore di sostanza organica, Omenzym, sono molto più elevate perchè può essere impiegato per il trattamento di fognature o discariche, sia di privati che comunali. In 20 anni di attività i risultati ottenuti sono stati differenti e dimostrati come l'eliminazione di odori, depurazione del percolato, riduzione dei volumi di refluo. Gli enzimi sono una soluzione da non sottovalutare, ecologica, naturale e sicuramente eco-biocompatibile.
Ho avuto così la fortuna (si può dire!??!) di assaggiare: - orzotto alla menta, con olio extra vergine di oliva fruttato, con suzzhine, carote, sedano, rape bianche e pomodoro concassè, - insalata di farro con pomodoro fresco ed erbe aromatiche, - sedanini con pomodorini, rucola e olive di Gaeta, - bruschettine di pane al farro e farina di kamut all'olio extravergine di oliva e patè di olive, - insalata di macedonia fresca e olio extravergine di oliva, - mousse agli agrumi e olio extrravergine di oliva, - mascarpone montato all'olio extravergine di oliva con frutti di bosco, - ciambelline al vino, - selezione di vini del Lazio