Minamata Desease Memorial
A Minamata, citta marittima del Giappone, lo sanno bene che significa danni alla salute per mercurio: dagli anni ‘50, si cominciarono a verificare le prime intossicazioni: solo nel 1968 il governo giapponese annunciò di aver scoperto la causa di quel morbo che da oltre un decennio faceva registrare nella popolazione “misteriosi” sintomi quali movimenti spastici involontari, debolezza muscolare, problemi di udito e persino malformazioni nei nuovi nati.
Secondo il governo nipponico il problema, all’epoca, derivava da un avvelenamento da mercurio nei prodotti ittici che la popolazione consumava quotidianamente, proveniente dagli scarichi di un grande impianto petrolchimico in quella zona.
Purtroppo il mercurio è ancora ampiamente utilizzato nelle estrazioni fossili, nelle lampade a risparmio energetico, nell’amalgama dentale, ad esempio.
Sono dagli 1,5 ai 2 milioni i bambini che nell’Unione Europea nascono ogni anno con un livello di mercurio al di sopra dei limiti di sicurezza: è questo il numero stimato da una nuova ricerca di BioMed Central e pubblicata sulla rivista Environmental Health.
Secondo l’UNEP (Programma ambiente delle Nazioni Unite) le attività umane immettono in atmosfera 1960 tonnellate di mercurio l’anno (secondo il Cnr nel 2005 erano 4500 tonnellate l’anno); questo metallo è utilizzato principalmente nelle attività estrattive aurifere, in particolare per separare il minerale dalla roccia.
Achim Steiner, sottosegretario generale e direttore esecutivo del (UNEP) che ha convocato i negoziati tra gli oltre 140 stati membri a Ginevra: “Dopo complesse e lunghe sessioni notturne qui a Ginevra, le nazioni hanno oggi posto le basi per una risposta globale ad un inquinante la cui notorietà è riconosciuta da oltre un secolo. Tutti nel mondo potranno beneficiare delle decisioni prese questa settimana a Ginevra, in particolare, i lavoratori e le famiglie di piccoli cercatori d’oro, i popoli dell’Artico e di questa generazione di madri e bambini e le generazioni a venire. Non vedo l’ora di assistere alla rapida ratifica della Convenzione di Minamata in modo che entri in vigore il più presto possibile.
Del trattato, oltre ad una fase di prevenzione e di messa in sicurezza, fa parte anche l’individuazione delle popolazioni a rischio, l’aumento delle cure mediche e una migliore formazione degli operatori sanitari per identificare e trattare gli effetti correlati provocati dal mercurio.