Il matrimonio è il coronamento di una storia d’amore ma è anche condivisione della buona e della cattiva sorte. Visto il lato comunitario dell’unione tra due persone, perché queste non dovrebbero condividere anche il denaro? Affidarsi ad un istituto di credito come Hello Bank! o come Findomestic, per gestire la questione, per esempio, sarebbe risolutivo ma è bene chiarirsi le idee prima di farlo.
Per scegliere il miglior conto corrente, per esempio, non basterà solo affidarsi al consiglio dei consulenti bancari o all’offerta più economica del mercato, ma bisognerà confrontarsi con il proprio sposo o con la propria sposa per decidere se gestire o meno insieme il denaro.
Creare una famiglia significa creare l’unione tra le persone che la formano, ma sappiamo bene che il denaro può essere facilmente fonte di discordia: è per questo che stabilire fin dall’inizio questo tipo di organizzazioni familiari, vi aiuterà a mettere in chiaro determinate questioni monetarie.
Il conto corrente, infatti, può essere sia intestato ad un’unica persona che cointestato tra due persone che ne diventano a tutti gli effetti titolari. Due giovani sposi, quindi, possono decidere se tenere i loro conti in banca separati o se crearne uno nuovo dove far confluire entrambi i loro stipendi o i loro risparmi.
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e immaginiamo che due giovani sposi vogliano aprire un conto corrente insieme e quindi cointestarlo. In questo caso è bene sapere che entrambi i firmatari del conto usufruiscono delle stesse possibilità di accesso al credito e di movimento del credito e che hanno la possibilità di scegliere se firmare “congiuntamente” o “disgiuntamente”.
Parliamo di firma disgiunta, quando le firme dei correntisti diventano autonome ed è possibile disporre di servizi bancari e di effettuare operazioni sul conto senza la necessità che ci sia anche la firma del secondo cointestato. In questo caso, quindi, entrambi i coniugi avrebbero accesso al credito senza avere l’autorizzazione l’uno dell’altro per eseguire determinate operazioni.
Si può anche optare per la firma congiunta che, a differenza della prima, prevede procedure stabilite dal contratto che entrambi i coniugi devono seguire per poter effettuare operazioni: in questi casi, infatti, è necessario che siano apposte entrambe le firme dei titolari.
Quando si apre un conto corrente cointestato, infatti, è necessario optare per l’una o l’altra modalità di firma e tale clausola dovrà essere accettata da entrambi gli sposi.
Tipologia di firma a parte, scegliere un conto cointestato significa beneficiare di molti vantaggi primo tra tutti, il risparmio: riversare in un solo conto il denaro di due persone evita di gestire due strumenti bancari e quindi di duplicare i costi che questi prevedono.
A meno di soluzioni particolarmente vantaggiose, infatti, il conto corrente prevede dei costi di apertura, dei costi di gestione, un canone annuale, dei costi per la carta di credito abbinata e così via: con un solo conto al posto di due, le spese della famiglia in tal senso si dimezzerebbero.
Oltretutto, la cointestazione può avvenire anche su un conto già aperto ed è un’operazione completamente gratuita: anche passare da un tipo di firma all’altra lo è, per cui nel caso in cui durante gli anni si volesse cambiare modalità di accesso al conto sarà possibile farlo.
Se, infine, voleste chiuderlo, nel caso di firma congiunta sarebbero necessarie entrambe le firme dei titolari; viceversa, in caso di quella disgiunta basterebbe la volontà di uno solo per chiudere definitivamente il conto corrente. Coppie di giovani sposi, a voi l’ardua sentenza!